tag:blogger.com,1999:blog-7005609775083650598.post4760753793456922621..comments2023-07-26T17:52:23.984+02:00Comments on Note d'azzurro: COCA-COLA SUMMER FESTIVAL 2016: VINCE KUNGS, SCELTA INFELICE. LE "CANZONI DELL'ESTATE" SONO ALTRE... Carlo Calabròhttp://www.blogger.com/profile/12822608170706727275noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-7005609775083650598.post-58665233105783863672016-07-28T19:55:05.403+02:002016-07-28T19:55:05.403+02:00Sono in ballo grossi interessi commerciali e finan...Sono in ballo grossi interessi commerciali e finanziari, quote di mercato... Cose più grosse di me, ma di certo dove ci sono questi colossi economici del mondo musicale non si può che assistere a manifestazioni concepite, nel cast, come quella romana. In fondo anche ai tempi ruspanti dei vecchi patron accadevano cose simili: senza fare nomi, ma gli esponenti di una certa scuderia "di riferimento" erano sempre presenti in massa nel cartellone di talune rassegne molto popolari. Ma credo fosse tutto regolare all'epoca, come lo è oggi. E' forse solo un problema (un grosso problema, ne convengo) di un mercato in mano a poche grosse realtà industriali. Fino agli anni Novanta, almeno, la presenza di numerose case discografiche permetteva l'allestimento di cast più eterogenei, per trovare i quali, oggi, occorre frequentare premi e kermesse con minori mezzi e minor impatto mediatico. Carlo Calabròhttps://www.blogger.com/profile/12822608170706727275noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7005609775083650598.post-42417571669468963922016-07-28T19:37:37.756+02:002016-07-28T19:37:37.756+02:00certo, ma io non volevo disquisire di gusti person...certo, ma io non volevo disquisire di gusti personali... lo stesso giornalista ha scritto biografie sulla pausini, su jovanotti, i negramaro, quindi gente moooolto mainstream e io per primo, lo sai per amicizia ma anche per aver letto attentamente il mio Revolution 90 non ho mai disdegnato la musica leggera, quando non proprio commerciale... Mi riferivo proprio a quelle connessioni tra la De Filippi, Trl, i Wind Awards, la Friends & Partners... ma non è nemmeno il mio campo d'azione, ho però notato che in effetti erano per la maggior parte usciti da quel giro, hanno avuto l'onore del palco anche Marco Carta o Antonino, magari meritevoli ma di certo di meno impatto rispetto ad altri... Ciao :-)vanolihttps://www.blogger.com/profile/09192489179134481270noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7005609775083650598.post-69289434223429302602016-07-28T18:14:23.707+02:002016-07-28T18:14:23.707+02:00Punti di vista. Nello scrivere di musica tengo sem...Punti di vista. Nello scrivere di musica tengo sempre presente la massima che ho riportato nelle prime righe di questo mio post, cioè che si tratta soprattutto di gusti. Articoli come quello di Monina li leggo praticamente da quand'ero ragazzino. <br />Fatti salvi i discorsi su De Filippi ed RTL, perché non sono dentro queste cose e quindi non posso pronunciarmi, per il resto cambiano i nomi dei cantanti ma il tono è sempre quello, ogni volta qualcuno sembra quasi "cadere dal pero" nello scoprire che queste manifestazioni sciorinano pacchetti di canzoni che ho definito "ad alta digeribilità", brani leggeri leggeri, utili a essere colonna sonora di una stagione spensierata e poco più (anche se parlare di spensieratezza di questi tempi...). <br />I Festival di musica leggera questo sono, in Italia, e sono tali da una cinquantina d'anni, più o meno. Hanno sfornato musica di alta qualità e capolavori? Beh, in larga parte no, ma qualche gioiellino qua e là è venuto fuori, e anzi si potrebbe farne un elenco piuttosto lungo. Hanno sfornato canzoni commerciali che hanno venduto dischi, hanno aiutato il mercato e si sono impresse nella testa dei "fruitori" del prodotto? In larga parte sì, forse una volta più di oggi, ma trovo che ultimamente questa funzione venga assolta di nuovo dignitosamente. <br />Ma poi, cosa significa musica bella e musica brutta? A parte casi estremi in cui il giudizio è semplice e netto, il panorama canoro è fatto di milioni di vie di mezzo e sfumature, in cui un brano può piacere ad alcuni e non piacere ad altri, in cui Amoroso, Noemi e Annalisa possono essere considerate fredde interpreti senz'anima e con pezzi convenzionali, oppure artiste capaci di proporre canzoni orecchiabili e/o emozionanti; viceversa, un Gazzè o un Bersani, per rimanere a quelli citati dal giornalista, possono apparire a molti (non a me) troppo ostici, troppo elaborati, di difficile impatto. Poi tra le perle Monina cita pure Max Pezzali, a ulteriore dimostrazione che il sentimento personale fa quasi sempre aggio su una valutazione oggettiva. <br />De gustibus, ripeto. A me l'impostazione di questa rassegna nel complesso piace, fatte salve le riserve già scritte, e la proposta, come cast e come canzoni, rappresenta l'80 per cento del meglio a disposizione, sul mercato discografico commerciale. Una più vasta rappresentatività è sempre auspicabile, ma è anche un'eterna chimera inseguita (più dai critici che dagli organizzatori) da quando esistono queste manifestazioni. Carlo Calabròhttps://www.blogger.com/profile/12822608170706727275noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7005609775083650598.post-74549049412044086302016-07-27T16:40:09.264+02:002016-07-27T16:40:09.264+02:00In linea di massima mi trovo d'accordo sui tuo...In linea di massima mi trovo d'accordo sui tuoi giudizi, anche se più passano le edizioni e meno mi viene da associarle a quelle a me care del Festivalbar. Mi sembrava che in quel caso ci fosse più eterogeneità, pur nell'ambito di canzoni prettamente estive, più contesa (in fondo vincere faceva "curriculum" e ci sono passati i più grandi: Ligabue, Pino Daniele, Zucchero, Tiziano Ferro a memoria...), più internazionale. Qui, a parte il fatto che ha vinto una canzone molto trascurabile, al cospetto di veri tormentoni, mi è parsa solo una passerella, consentimi, l'ennesima, dei soliti nomi affiliati alla De Filippi, non a caso molto influente con la sua società, tanto che il prodotto in pratica è suo. Non so se hai avuto modo di leggere le considerazioni del critico musicale Michele Monina. E'uno che non va giù tanto per il sottile, spesso è provocatorio, il più delle volte scomodo, ma su questa kermesse ha individuato molti aspetti che ti fanno capire come possono funzionare certe cose. Ormai siamo svezzati e non ci si scandalizza più per niente, ma a me che piace ascoltare, scoprire e premiare talenti emergenti, questa cosa non mi è andata molto giù. Ti giro un link http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/25/coca-cola-summer-festival-come-si-fa-un-brutto-programma-con-brutta-musica/2930737/vanolihttps://www.blogger.com/profile/09192489179134481270noreply@blogger.com