Arisa; dalle charts una conferma all'exploit sanremese
Chi ha vinto e chi ha perso, davvero, a Sanremo 2014? La domanda non è per nulla peregrina, e fa riferimento ai risultati commerciali del festivalone, ossia ai riscontri ottenuti dalle varie proposte... rivierasche nelle classifiche di vendita e di download. Trascorsi quasi due mesi dalla fine della kermesse, è tempo di tracciare un bilancio: in mancanza di dati numerici concreti (che darebbero la misura effettiva del successo o buco nell'acqua della produzione lanciata all'Ariston) non possiamo che far riferimento alle posizioni in hit parade nude e crude, registrate scrupolosamente settimana dopo settimana, fondandoci soprattutto sui dati della FIMI e, in seconda battuta, di iTunes.
Chi ha vinto e chi ha perso, davvero, a Sanremo 2014? La domanda non è per nulla peregrina, e fa riferimento ai risultati commerciali del festivalone, ossia ai riscontri ottenuti dalle varie proposte... rivierasche nelle classifiche di vendita e di download. Trascorsi quasi due mesi dalla fine della kermesse, è tempo di tracciare un bilancio: in mancanza di dati numerici concreti (che darebbero la misura effettiva del successo o buco nell'acqua della produzione lanciata all'Ariston) non possiamo che far riferimento alle posizioni in hit parade nude e crude, registrate scrupolosamente settimana dopo settimana, fondandoci soprattutto sui dati della FIMI e, in seconda battuta, di iTunes.
IN TRE SOPRA TUTTI - Chi ha fatto il pieno, dunque, nei negozi di dischi reali e digitali? Scorrendo le chart, emergono tre nomi, nitidamente, su tutti gli altri: Arisa, Rocco Hunt e Francesco Renga. In pratica, una sostanziale conferma dei verdetti delle giurie sanremesi: i due trionfatori di categoria e colui che, nella sezione Big, sembrava destinato a tagliare per primo il traguardo, trovandosi invece addirittura scaraventato giù da un podio che, probabilmente, lui stesso considerava poco meno che scontato. Nessuna sorpresa, dunque: stando ai resoconti della FIMI, dai giorni del Festival a oggi il singolo "Controvento" è risultato costantemente il più scaricato, fra quelli sanremesi, primo in classifica assoluto nelle prime due settimane e sempre fra i primi dieci fino a quindici giorni fa. Fra gli album, "Se vedo te" della deliziosa cantante lucano - genovese si è issato fino al terzo posto, e solo nell'ultima classifica disponibile è uscito dalla top 20, scendendo fino alla 27esima posizione. Un esito comunque lusinghiero, se si guarda ad altre uscite post festival, ma torneremo più avanti su questo tasto dolente...
RENGA E HUNT A SCOPPIO RITARDATO - Gli album di Renga ("Tempo reale") e Rocco Hunt ("'A verità") sono usciti in ritardo rispetto al termine della kermesse, ma evidentemente gli appassionati hanno avuto la pazienza di aspettare: parlando sempre di dati FIMI, il cd dell'ex Timoria è balzato subito in testa (intendiamo sempre il primo posto assoluto, non solo limitatamente ai prodotti festivalieri) per poi scendere al terzo, ed è tuttora fra i primi dieci; exploit immediato anche per il giovane rapper (all'acqua di rose) campano: ingresso in classifica e subito gradino più alto del podio per due settimane, attualmente terza posizione. Entrambi i cantanti, riguardo ai download, sono sempre stati i più immediati inseguitori di Arisa, pur senza mai riuscire ad agguantarla.
Più equilibrato il quadro fornito da iTunes (fonti: Soundsblog e Musicroom), con Hunt in linea di massima meno forte su entrambi i fronti (singoli e album), Renga da subito in testa fra i singoli (a Sanremo ancora in corso) per poi cedere il passo a "Controvento", rimasta in top ten fino a fine marzo, mentre fra gli album non c'è mai stato un vero duello fra la vincitrice effettiva e quello mancato, visto che fra i due si sono inseriti la raccolta "Sanremo 2014" e "Made in London" di Noemi, che nei primi giorni dopo la pubblicazione ha addirittura conquistato una effimera medaglia d'oro in questa graduatoria.
Più equilibrato il quadro fornito da iTunes (fonti: Soundsblog e Musicroom), con Hunt in linea di massima meno forte su entrambi i fronti (singoli e album), Renga da subito in testa fra i singoli (a Sanremo ancora in corso) per poi cedere il passo a "Controvento", rimasta in top ten fino a fine marzo, mentre fra gli album non c'è mai stato un vero duello fra la vincitrice effettiva e quello mancato, visto che fra i due si sono inseriti la raccolta "Sanremo 2014" e "Made in London" di Noemi, che nei primi giorni dopo la pubblicazione ha addirittura conquistato una effimera medaglia d'oro in questa graduatoria.
BENE LA COMPILATION, MA POI... - Il riferimento all'album della rossa cantante romana (da me recensito una quindicina di giorni fa) e alla tradizionale compilation coi brani della rassegna canora ci consente di allargare il discorso a un fronte più ampio, per tentare di capire cos'abbia lasciato, questo quarto Sanremo made in Fazio, sul piano commerciale, oltre ai tre mattatori di cui sopra. Il panorama, diciamolo subito, non è dei più confortanti. Lusinghiero, questo sì, il riscontro della raccolta, che per ben quattro settimane ha occupato la prima posizione nella speciale graduatoria FIMI ed è tuttora in top ten, difendendosi discretamente anche in iTunes (che però mette le compilation assieme agli altri album, senza distinzioni).
Se invece l'analisi va a toccare i singoli artisti, solo in due hanno tenuto ostinatamente il mercato: proprio Noemi, che per FIMI ha iniziato in quarta posizione, è rimasta tre settimane in top 20 per poi scendere, e Giusy Ferreri, il cui disco "L'attesa" è uscito oltre un mese dopo Sanremo (come nel caso di Rocco Hunt) e si è subito piazzato nelle prime posizioni (quarto al 30 marzo) per poi perdere rapidamente quota: exploit brevi, ma comunque meglio di quanto siano riusciti a combinare gli altri "sanremaschi", per i quali la presenza nelle hit parade ha assunto i tristi connotati di una toccata e fuga.
Rocco Hunt: bene in hit parade
Se invece l'analisi va a toccare i singoli artisti, solo in due hanno tenuto ostinatamente il mercato: proprio Noemi, che per FIMI ha iniziato in quarta posizione, è rimasta tre settimane in top 20 per poi scendere, e Giusy Ferreri, il cui disco "L'attesa" è uscito oltre un mese dopo Sanremo (come nel caso di Rocco Hunt) e si è subito piazzato nelle prime posizioni (quarto al 30 marzo) per poi perdere rapidamente quota: exploit brevi, ma comunque meglio di quanto siano riusciti a combinare gli altri "sanremaschi", per i quali la presenza nelle hit parade ha assunto i tristi connotati di una toccata e fuga.
Rocco Hunt: bene in hit parade
FUOCHI DI PAGLIA - Le primissime settimane avevano fatto ben sperare: le chart erano state invase dai dischi lanciati e promossi in terra ligure. Dietro ai cantanti citati, per la FIMI ecco subito Francesco Sarcina in 16esima posizione e Giuliano Palma in 20esima, poi a seguire Rubino, la nuova proposta Zibba, De Andrè Jr, la Ruggiero, il "reprobo" Sinigallia (squalificato nella gara canora, lo ricorderete), Frankie Hi NRG e i Perturbazione, tutti entro i primi quaranta, oltre i quali ha per me poco senso segnalare i piazzamenti, in un mercato già di per sé fortemente asfittico come quello italiano. Gli stessi nomi, con in più Ron e Gualazzi, nell'analoga graduatoria iTunes. Ma, come detto, è stato un fuoco di paglia: quasi tutti i citati sono ben presto scivolati oltre la top 20 e ancora più giù.
CONSIDERAZIONI FINALI - Cosa si può dedurre, come conclusione generale, da questa ridda di numeri e di piazzamenti? In ordine sparso: 1) Fazio e Pagani hanno voglia a portare avanti la loro idea di un Sanremo diverso, per certi aspetti, anzi per molti aspetti, assolutamente sacrosanta, ma l'anima del Festivalone è essenzialmente pop, glamour, e non è un caso che a spuntarla in classifica siano stati proprio gli artisti portatori di proposte più leggere, orecchiabili, radiofoniche. 2) Le buone affermazioni del trio Arisa - Renga - Hunt e la discreta tenuta di Noemi e Giusy Ferreri non sono però, secondo me, paragonabili agli ottimi exploit fatti registrare l'anno scorso da Marco Mengoni, per mesi e mesi mattatore delle classifiche, e da Max, Gazzè, che grazie a Sanremo 2013 ebbe un clamoroso ritorno di fiamma di popolarità. Accostabile a quei boom forse solo il buon esito di Rocco Hunt, che tuttavia dovrà essere valutato sul lungo periodo ma che, già fin da ora, pone il rapper con la faccia da bambino in una posizione da futuro "big" sanremese. Però, ecco, se televisivamente e qualitativamente Sanremo 2014 ha segnato vistosamente il passo rispetto all'edizione di dodici mesi prima, le hit parade non hanno potuto che certificare questo stato di difficoltà.
IL CICLO DI VITA - 3) C'è un problema che si ripete tale e quale ormai da diversi anni, all'indomani della kermesse ligure: eccetto pochi nomi, per conteggiare i quali bastano e avanzano le dita di una mano, gli altri dischi "made in Sanremo" hanno un ciclo di vita brevissimo, nelle charts: entrano, magari anche in posizioni ragguardevoli, ma poi, come abbiamo visto, precipitano rapidamente e scompaiono dagli schermi. Su questo punto i futuri organizzatori del Festival e le case discografiche dovranno interrogarsi, io al momento non trovo risposte esaustive. Dall'Ariston, anche in questi ultimi avventurati anni, sono uscite spesso proposte di pregio, eppure queste proposte durano lo spazio di un mattino e vengono rapidamente scavalcate da altri prodotti che, con poche eccezioni, non le valgono sul piano della qualità: possono forse contare su più efficaci canali promozionali? Oppure la matrice sanremese rappresenta un assurdo handicap legato a luoghi comuni che dovrebbero essere superati, visto che la gara ligure si è ormai "attualizzata", proponendo cast in buona misura al passo coi tempi e variegati, nonché esplorando generi diversi e affiancando veterani di spicco ad emergenti di assoluto interesse?
anch'io seguo tanto le classifiche e non mi stupisco affatto di questo tuo reale e crudele resoconto. Le vendite sono quelle che sono, e investono un po' tutti, non solo i "sanremesi": Rocco Hunt certamente sta godendo della popolarità raggiunta col Festival ma penso che lo stesso si sarebbe affermato in un mercato per ora dominato da fenomeni che, per quanto effimeri, stanno in alto. Moreno è rientrato col nuovo album al secondo posto in classifica, e così pure stanno andando forte Mondo Marcio al rientro dopo un paio d'anni, mentre big assoluti sono ormai Dogo, Fibra e Clementino, che piaccia o no. Sulle considerazioni finali mi trovi d'accordo e sono convinto che, pur essendo stato io un sostenitore della rassegna faziana (ma quest'anno mi ha deluso parecchio, proprio come spettacolo in sè, molto più asfittico, serioso e lungo del precedente) sia giunto il momento di tornare a un più equilibrato festival dove siano presenti canzoni pop, orecchiabili accanto a artisti emergenti o alternativi (perchè in ogni caso la presenza di artisti come Perturbazione, Simigallia, Marta sui Tubi o The Niro per me ha senso). E una conduzione più classica, senza ricorrere all'eterno Baudo, per carità, ma un Carlo Conti o un Morandi andrebbero bene
RispondiEliminaDi certo Rocco Hunt ha ricevuto da Sanremo una poderosa spinta promozionale: come dici tu, sarebbe entrato in classifica lo stesso perché questo è il momento del rap all'italiana, ma difficilmente, secondo me, avrebbe raggiunto la vetta senza il festivalone, che ha confermato così, anche in un'annata non entusiasmante, le sue potenzialità di "vetrina", già emerse l'anno scorso con il rilancio di Gazzè. Per il resto, lo si è detto: in futuro più pop e meno ricercatezza, pur salvaguardando il giusto dosaggio di ingredienti, il mix di generi e la giusta apertura al mondo indie, la cui presenza dovrà anzi diventare ancora più marcata. Su chi gestirà il Festival prossimo venturo ancora nulla si sa: ne riparleremo, anche se nelle settimane scorse ho colto in certe mezze frasi di Fazio la sua voglia di riprovarci. Ma credo, direi anzi spero, che non accadrà...
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