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sabato 3 dicembre 2022

VERSO SANREMO 2023: GIRO D'ORIZZONTE SUI POSSIBILI BIG A POCHE ORE DALL'ANNUNCIO

 


Meno di 48 ore all'annuncio del cast di Sanremo 2023. Il TG1 dell'ora di pranzo di domenica 4 dicembre è l'insolita ribalta scelta da Amadeus per la comunicazione che gli appassionati del Festivalone attendono, ogni anno, quanto e forse più del nome del vincitore. Un rituale che ha ritrovato di recente la sua giusta sacralità, alimentata da indiscrezioni più o meno attendibili che, oltretutto, prendono a circolare con sempre maggior anticipo, spesso persino nei mesi estivi. Ormai le chiacchiere stanno quasi a zero, dunque, e io arrivo buon ultimo, nella consapevolezza di espormi a prevedibili e colossali brutte figure. Come cambiano i tempi: una decina d'anni fa ero fra i pochi sul web a cercare di "indovinare" il cartellone festivaliero, sulla base di ragionamenti legati all'andamento del mercato musicale; oggi si sono moltiplicati siti, testate, esperti e pseudo esperti, bene informati autentici e presunti, hanno capito tutti che la.... caccia al Big sanremese è redditizia sul versante "click" e ci si sono buttati a pesce, anche se le persone degne di credibilità si contano sulle dita di mezza mano. 

Il mio metodo in fase di pronostico è sempre stato lo stesso: dare un occhio alle più recenti partecipazioni sanremesi per valutare le possibilità di ritorni in gara a stretto giro di posta, scandagliare il panorama degli emergenti, dei veterani che non compaiono da tempo, dei non più giovanissimi che avrebbero bisogno di un rilancio in grande stile, ma soprattutto analizzare le tendenze del panorama discografico nell'anno solare che conduce alla kermesse: cartina di tornasole quasi infallibile per capire, almeno, chi avrebbe convenienza a tentare la carta rivierasca. 

SANREMO GRANDI FIRME? - Facciamo dunque un breve giro d'orizzonte. Con una premessa: i Big saranno di nuovo 22 più 3 giovani, o aumenteranno almeno di una unità per tornare al classico numero pari tipico di quasi tutte le edizioni? Fin da questa estate, il quarto Sanremo di Amadeus è stato etichettato (affrettatamente?) come il Festival delle grandi firme. Nel senso che sono stati snocciolati, man mano, i nomi più grossi della scena nostrana come concorrenti più che plausibili. Nomi che, fino ad appena due-tre anni fa, nessuno avrebbe mai potuto accostare alla gara sanremese senza venir preso per pazzo. Eppure, di settimana in settimana, abbiamo sentito parlare di Tiziano Ferro (follia), Antonacci, Giorgia, Gianna Nannini, Negramaro, e ora, uno dei rumors delle ultime ore, Renato Zero. Un tempo avrei fatto spallucce, ora si può ammettere che, forse, un paio di questi vip potrebbero persino esserci: nell'ultima edizione, del resto, non c'è forse stata la clamorosa ricomparsa di Elisa? Qualcosa può accadere, quindi, ma senza metterci il cuore sopra... Giorgia è da sempre frenata da limiti psicologici nei confronti del palco dell'Ariston, troppa tensione personale per una competizione che, in effetti, non frequenta dal 2001, Biagio pare abbia smentito, ma la sua carriera avrebbe bisogno di una rinfrescata, di una nuova hit epocale, e perché non celebrare il trentennale dalla sua seconda e ultima partecipazione, quel "Non so più a chi credere" del '93 che lo fece uscire dal limbo delle grandi promesse consacrandolo a big autentico? 

DA SANGIORGI A MENGONI - Chi avrebbe tutte le ragioni per non tornare più in concorso sarebbe Giuliano Sangiorgi coi suoi Negramaro, visto il trattamento indecoroso che le giurie riservarono a "Mentre tutto scorre" nel 2005, eppure non mi sento di escluderne la presenza. Si parla di Giuliano in coppia con Madame, che da rivelazione del Sanremo '21 e poi trionfatrice al Tenco, tornerebbe al Festivalone per puntare alla vittoria, forte di una partnership di lusso da cui avrebbero da guadagnare sia lei sia l'estemporaneo compagno d'avventura. Superbig a tutti gli effetti è anche Marco Mengoni: Sanremo 2023 potrebbe essere l'occasione giusta per un'altra celebrazione, il decennale del trionfo con "L'essenziale". Il secondo disco della sua trilogia "Materia" è nei negozi da poco, ma una apparizione al Festival non implicherebbe necessariamente un'accelerazione per l'uscita del terzo album: il mercato oggi è più elastico, soprattutto sforna prodotti a getto continuo, e un singolo-anteprima di Marco, lanciato in un contesto così prestigioso, avrebbe un suo senso e non andrebbe a danneggiare in alcun modo la normale marcia di avvicinamento verso il successivo "33 giri". Come esordiente illustre, non è da scartare l'ipotesi di un J-Ax sempre più mainstream, al punto che personalmente mi stupisce non abbia ancora messo piede nella più importante tenzone canora italiana. 

STELLE RECENTI - Veniamo a papabili più "terrestri": potrebbe esserci un ritorno in blocco dal 2020, primo atto dell'attuale gestione artistica, con Gabbani che chiederebbe la rivincita a Diodato, e con Elodie e Levante pronte a inserirsi nella lotta al vertice. Dal '21, detto di Madame, ecco riaffacciarsi Francesca Michielin, questa volta da sola e decisa a centrare il bersaglio grosso dopo due medaglie d'argento, nonché la strana coppia Colapesce-Dimartino, anche se sarebbe ingeneroso attendersi un bis del tormentone epocale "Musica leggerissima". Qualche speranza anche per i deliziosi Coma_Cose, un po' meno per Gaia Gozzi, mentre il discorso Annalisa rappresenta un caso a parte: la cantante savonese ha ormai raggiunto una credibilità tale da non potersi più permettere di approdare a Sanremo con una "canzoncina". Se torna, deve farlo con un pezzone, all'altezza o superiore alle sue migliori espressioni su quel palco (Scintille, Una finestra tra le stelle, Dieci). Il singolo lanciato per l'autunno, "Bellissima", è... bellissimo, per l'appunto, avrebbe forse fatto meglio a tenerlo in fresco per febbraio, visto che si è parlato di difficoltà nel trovare il brano giusto, ma tant'è. Perché, è bene chiarirlo, se Annalisa va, deve andare per inseguire il primo posto. Nel caso non avesse la composizione adatta, sarebbe più giusto che restasse ferma un giro. 

TORNA EMMA? E LA AMOROSO DEBUTTERA'? - Parli di Annalisa e pensi ad altre figure simbolo dell'età dell'oro dei talent: Emma è tornata nel 2022 con una "Ogni volta è così" davvero sostanziosa e ottimamente interpretata, giustamente premiata dal disco di platino; perché non provare ad alzare ulteriormente la posta con una nuova partecipazione "importante"? E poi c'è l'affaire Alessandra Amoroso, eternamente accostata al Festivalone ma mai in concorso, a volte duettante e una volta superospite. Ecco, siccome quest''anno la categoria dei big fuori concorso dovrebbe andare incontro a un salutare snellimento, venendo riservata solo ad artisti "attempati" che hanno dato lustro alla rassegna e alla musica italiana nell'arco di decenni, per molti giovani allergici alle classifiche i margini di manovra si ridurrebbero: della serie, o competizione o niente, e addio a una finestra promozionale di capitale rilevanza. Lo stesso discorso varrebbe per Ghali, anche lui inspiegabilmente superospite tre anni fa. 

DA SANGIO A TANANAI: TORNANO LE RIVELAZIONI '22? - Dell'ultima edizione, quella della parziale rinascita post Pandemia, potremmo rivedere Ditonellapiaga e l'imprevedibile rivelazione Tananai, anche se le ultime quotazioni li vedono un po' in ribasso, mentre più probabile è il ritorno di un Sangiovanni che in estate ha dato continuità al successo ottenuto in Liguria. L'anno solare ha riservato buone soddisfazioni a Lazza, Rhove, Bresh, Carl Brave, Fred De Palma, Mara Sattei, Myss Keta, tutti nomi assolutamente plausibili, mentre nelle ultime ore sta emergendo con decisione l'indiscrezione che porta a Sfera Ebbasta, possibile debuttante di lusso. Altri personaggi graditi al pubblico giovane potrebbero essere i Boomdabash (protagonisti nel 2019), Coez e Tommaso Paradiso, quest'ultimo assolutamente bisognoso di un exploit ai massimi livelli che la sua carriera solista non gli ha ancora riservato. E perché non un Fabri Fibra, "padre nobile" del rap italiano  del 21esimo secolo? Fra le voci femminili emergenti, pur distanti anni luce fra loro, da tenere in considerazione Ariete e la ruvida rapper Anna, più difficile vedere l'originalissima Casadilego. E i ragazzi di "Amici"? La loro presenza è sempre importante, ma non più fondamentale per il buon esito del Festivalone come avveniva fino a poco tempo fa. I nomi sono quelli di Luigi Strangis, LDA e Sissi: almeno uno potrebbe entrare nel cast. 

CANTAUTORI, ALTERNATIVI E LO "STRANIERO" - Nomi "alternativi": occhio a Franco 126, ben riuscito il suo duetto estivo con Loredana Bertè, poi Margherita Vicario, da anni in rampa di lancio, Vasco Brondi, Rosa Chemical che a febbraio ha fatto coppia con Tananai nella serata delle cover (il che a volte ha rappresentato il primo passo verso la partecipazione vera e propria, vedi La Rappresentante di Lista), i Baustelle, per i quali si tratterebbe di un debutto troppo a lungo atteso ma estremamente gradito. Potrebbe perfino essere l'anno giusto per l'anglo-genovese Jack Savoretti, qui su Note d'Azzurro spesso caldeggiato e che andrebbe ad occupare la casella "straniera" lasciata libera da Ana Mena. E chissà, magari ci riproverà l'Orchestraccia, che nel 2022 pare sia stata a un passo dall'inserimento nel cast. Pazza idea ma neanche tanto? Matteo Bocelli, accostato al Sanremo già in un paio di edizioni recenti. Gradevoli costanti? Da Arisa ad Ermal Meta a Malika, forse qualcuno ci proverà, ma non dovesse entrare non sarebbe un dramma: li ritroveremo comunque nelle edizioni venture.

VETERANI DELL'ALTROIERI... - E infine i veterani: sarà finalmente dato spazio a Marcella, dopo tanti tentativi andati a vuoto? Lo meriterebbe, per la costanza ma anche per l'indubbio prestigio apportato alla musica leggera nostrana dagli anni Settanta in poi. Difficile ma non impossibile vedere i Ricchi e Poveri, alla luce del lutto che li ha colpiti poche settimane fa con la scomparsa di Franco Gatti, ancor più difficile la via sanremese per i Matia Bazar new version di Fabio Perversi (più probabilità, ma non tantissime, per il duo Silvia Mezzanotte-Carlo Marrale, altra costola dei gloriosi Matia). Darei una chance a Gigliola Cinquetti, che avrebbe tutto per ripetere le "rinascite" di Orietta Berti e Iva Zanicchi, mentre non è da escludersi una clamorosa presenza di Edoardo Vianello, peraltro quasi 85enne, con tutti i limiti del caso per la partecipazione attiva a una settimana di lavoro intenso, continuo, massacrante come quella festivaliera. Attenzione anche a Nada, peraltro anche lei uscita in autunno con un nuovo album, fattore che potrebbe frenarne la rentrée. 

... E DI IERI - Veterani anch'essi, ma di più fresco conio, Raf, anche lui come Giorgia spesso tenuto lontano dal Festival da motivi caratteriali (stress eccessivo), e la coppia Renga-Nek, che ha quotazioni molto consistenti. Di Nek, peraltro, va ricordata la firma, nel 2020, di una petizione che proponeva Red Ronnie come direttore artistico futuro del Festival, in contrapposizione alla prima gestione Amadeus travolta dalle polemiche per l'inserimento nel cast del discusso rapper Junior Cally. Nel frattempo, Nek è diventato addirittura un volto televisivo Rai e il conduttore dei Soliti ignoti è persona che non porta rancore, come è giusto che sia nell'ambiente dello spettacolo. Si è parlato molto della clamorosa réunion di Paola e Chiara, e Sanremo 2023 dovrebbe essere il posto migliore per celebrarla. In lizza anche Paola Turci, mentre per le brave e meritevoli Mietta, Syria, Lisa e Nava ho ormai perso la speranza, ma chissà. Dopodiché, postilla da tenere sempre in considerazione, occhio alle sorprese autentiche, ai nomi mai fatti da nessuno. Ci sono sempre stati, da quando c'è Amadeus sulla tolda di comando sono ancora di più. Nel 2021 si raggiunse il top, ma dieci mesi fa chi si sarebbe mai aspettati Dargen D'Amico o Highsnob e Hu? 


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