Mentre sta spegnendosi nella tristezza una delle più squallide edizioni della Serie A, inquinata da veleni di ogni tipo, funestata da violenza, tensioni, scandali e quant'altro, con classifiche sub judice per via delle inchieste in corso, attendiamo come una boccata di ossigeno le prove della nostra Nazionale a Euro 2012, nella speranza che gli azzurri possano contribuire a dare una ripulita alla compromessa immagine internazionale del nostro calcio. Manca poco più di un mese all'evento, cerchiamo allora di... anticipare le mosse del CT Prandelli, azzardando qualche pronostico sui magnifici ventitré che saranno chiamati a difendere i colori italiani.
PORTIERI - Qui le scelte paiono già abbastanza delineate. Nonostante la paperissima col Lecce, roba da torneo amatoriale, Buffon rimane il numero uno indiscusso, anche se, complici gli infortuni e gli anni che passano, le prodezze da "miglior guardiano al mondo" sono ormai un ricordo. Dietro di lui c'è De Sanctis, affidabile dodicesimo, mentre il terzo a rigor di logica dovrebbe essere Sirigu, protagonista di un'ottima stagione nelle file del Paris Saint Germain e quindi arricchito anche da un'importante esperienza all'estero in una squadra di caratura internazionale. Marchetti, dopo l'anno di pausa forzata, è tornato ai livelli pre Sudafrica 2010 e ha tolto molte castagne dal fuoco alla Lazio, Viviano ha recuperato prima del previsto dal grave infortunio di inizio stagione e, passato al Palermo, a sprazzi ha fatto balenare le doti che gli avevano consentito di inserirsi con merito nel giro azzurro, ma per entrambi il tentativo di ritorno nel gruppo è rimandato alle qualificazioni mondiali.
DIFENSORI - A destra Maggio, da anni uno dei migliori esterni europei per continuità di rendimento, pilastro del Napoli (non reclamizzato come il famoso trio delle meraviglie dell'attacco partenopeo), dovrà guardarsi dalla concorrenza dello straripante Abate, che col Milan ha trovato la stagione della consacrazione; a sinistra, nel biennio di eliminatorie continentali si è ottimamente distinto Balzaretti, inesauribile sul piano fisico e continuo in fase di spinta, ma il campionato russo dovrebbe restituire a Prandelli un Criscito (scudettato con lo Zenit San Pietroburgo) più maturo e determinato del ragazzino troppo spesso timido visto all'opera nel suo primo scorcio di carriera azzurra.
Al centro si dovrebbe partire con Ranocchia, che rimane il più talentuoso della nuova generazione di difensori italiani, anche se ha pagato con un brusco calo di rendimento la deludente stagione dell'Inter, e con Chiellini, che in mezzo rimane sempre una garanzia mentre ha perso l'abitudine a giostrare sulla fascia mancina. Dietro di loro, tre giocatori che si contendono verosimilmente due posti: Bonucci sembrava in ribasso, ma nella parte finale della stagione si è ripreso e ha ritrovato anche la micidiale efficacia sotto porta; c'è Barzagli che è tornato ai fasti palermitani, pedina imprevedibilmente fondamentale per la Juve, ma c'è anche l'emergente Ogbonna, perfettamente a proprio agio nel debutto di Genova contro gli States. Difficile dire chi la spunterà, ma il giovane torinista noi non lo lasceremmo a casa, può diventare un cardine del prossimo biennio e cominciare a fare esperienza all'Europeo non potrà che fargli bene. Non ci sarà spazio per Astori, ma rimane un buon prospetto: se tutto va bene, se ne riparlerà dopo l'estate.
Marchisio, punto fermo del centrocampo azzurro
Al centro si dovrebbe partire con Ranocchia, che rimane il più talentuoso della nuova generazione di difensori italiani, anche se ha pagato con un brusco calo di rendimento la deludente stagione dell'Inter, e con Chiellini, che in mezzo rimane sempre una garanzia mentre ha perso l'abitudine a giostrare sulla fascia mancina. Dietro di loro, tre giocatori che si contendono verosimilmente due posti: Bonucci sembrava in ribasso, ma nella parte finale della stagione si è ripreso e ha ritrovato anche la micidiale efficacia sotto porta; c'è Barzagli che è tornato ai fasti palermitani, pedina imprevedibilmente fondamentale per la Juve, ma c'è anche l'emergente Ogbonna, perfettamente a proprio agio nel debutto di Genova contro gli States. Difficile dire chi la spunterà, ma il giovane torinista noi non lo lasceremmo a casa, può diventare un cardine del prossimo biennio e cominciare a fare esperienza all'Europeo non potrà che fargli bene. Non ci sarà spazio per Astori, ma rimane un buon prospetto: se tutto va bene, se ne riparlerà dopo l'estate.
Marchisio, punto fermo del centrocampo azzurro
CENTROCAMPISTI - Gli intoccabili sono Pirlo (fenomenale la sua stagione juventina, la speranza è che non arrivi in Polonia eccessivamente spremuto), lo straripante Marchisio, prototipo del centrocampista moderno, dinamico, di buon fisico e ottima tecnica, generoso e abilissimo negli inserimenti, e un Montolivo che, nel tormentato torneo della Fiorentina, ha mostrato una personalità in crescendo, e nel ciclo azzurro di Prandelli ha raramente deluso. L'uomo nuovo è Nocerino, motorino inesauribile, uomo di quantità ma, quest'anno, anche formidabile realizzatore: impossibile rinunciarvi. Ci sarà spazio per Thiago Motta, pedina tattica di grande utilità, e per De Rossi, che se in forma e mentalmente libero può ritrovare le sue migliori misure. Difficile, anche se non impossibile, possa trovare un angolino Aquiliani, che pure nelle sue presenze in azzurro non ha mai demeritato: la sua stagione milanista è stata tutto sommato discreta, d'accordo, ma ancora una volta ha mancato l'appuntamento col salto di qualità che, pure, i suoi mezzi tecnici gli consentirebbero. Non ci sembra abbia attualmente le potenzialità per incidere in una grande competizione come l'Europeo. Crede ancora nella convocazione Mauri, che pur fra mille triboli (infortuni e voci sul calcioscommesse) ha forse disputato il suo miglior campionato, condito di assist e gol.
Il giovane Borini, rivelazione stagionale
ATTACCANTI - Gravissimo il forfait di Giuseppe Rossi, uno dei pochi giocatori in grado di dare alla manovra offensiva la classica marcia in più, oltretutto dall'alto di una già considerevole esperienza internazionale. Recuperato invece Cassano, il quale peraltro, una volta superato brillantemente il serio problema cardiaco, si trova davanti all'ultimo bivio della sua carriera: vista anche l'età non più verdissima, o svolta adesso, diventando finalmente decisivo e risolutivo (cosa che mai gli è successa, agli alti livelli), o mai più.
Stante l'indisponibilità di Pepito, e per scongiurare il rischio di doversi affidare solo alle mutevoli lune del barese, la speranza è che Prandelli non si lasci prendere troppo la mano dal "codice etico" rinunciando alla convocazione di Balotelli, che, fra mattane e comportamenti da immaturo (peraltro sovente ingigantiti ad arte dai media), resta il nostro terminale offensivo potenzialmente più devastante: fisico che spacca, personalità in rilievo e colpi di classe e di istinto in grado di sbloccare le partite più spinose. Ad occhio e croce, dovrebbe rivelarsi assai utile lo splendido Giovinco, fantasista - fromboliere, protagonista di un'annata monstre che lo ha visto trascinatore del Parma, balzato soprattutto grazie a lui a livelli di rendimento impensabili, visti gli evidenti limiti tecnici della squadra gialloblù. E Pazzini? Ha sempre fatto parte del progetto prandelliano, ma la sua stagione è stata al limite dell'imbarazzante: nonostante ciò, sarebbe oltremodo sorprendente vederlo fuori dal listone dei ventitré.
Mentre pare prematuramente tramontata la stella di Osvaldo, l'uomo dell'ultima ora sarà quasi sicuramente Fabio Borini, la più grande rivelazione della Serie A 2011/12, fattosi trovare prontissimo al primo vero impatto col calcio che conta e assai positivo anche al primo assaggio di Nazionale, nell'amichevole di Marassi con gli americani. Non ci stupiremmo di vederlo addirittura schierato titolare, se non in avvio di torneo quantomeno nel prosieguo. Rimarrebbe un posto a disposizione, sempre che Prandelli non decida invece di allargare la schiera dei difensori e dei centrocampisti: se lo giocheranno, crediamo, Matri, spesso chiamato dal cittì ma declinante nella Juve del girone di ritorno, e l'impagabile Di Natale, cannoniere di classe e spaventosa prolificità, il quale peraltro non ha partecipato alle qualificazioni europee ("Lo conosco bene, so quanto vale", la spiegazione standard del tecnico per giustificarne le mancate convocazioni nel biennio) e inoltre, nei precedenti grandi tornei a cui ha preso parte (Euro 2008 e Sudafrica 2010), ha mostrato di non avere grandissimo spessore internazionale, quanto a personalità ed efficacia. E tuttavia, per quello che sta continuando a fare in patria un'ultima chance la meriterebbe. Staremo a vedere...
Il giovane Borini, rivelazione stagionale
ATTACCANTI - Gravissimo il forfait di Giuseppe Rossi, uno dei pochi giocatori in grado di dare alla manovra offensiva la classica marcia in più, oltretutto dall'alto di una già considerevole esperienza internazionale. Recuperato invece Cassano, il quale peraltro, una volta superato brillantemente il serio problema cardiaco, si trova davanti all'ultimo bivio della sua carriera: vista anche l'età non più verdissima, o svolta adesso, diventando finalmente decisivo e risolutivo (cosa che mai gli è successa, agli alti livelli), o mai più.
Stante l'indisponibilità di Pepito, e per scongiurare il rischio di doversi affidare solo alle mutevoli lune del barese, la speranza è che Prandelli non si lasci prendere troppo la mano dal "codice etico" rinunciando alla convocazione di Balotelli, che, fra mattane e comportamenti da immaturo (peraltro sovente ingigantiti ad arte dai media), resta il nostro terminale offensivo potenzialmente più devastante: fisico che spacca, personalità in rilievo e colpi di classe e di istinto in grado di sbloccare le partite più spinose. Ad occhio e croce, dovrebbe rivelarsi assai utile lo splendido Giovinco, fantasista - fromboliere, protagonista di un'annata monstre che lo ha visto trascinatore del Parma, balzato soprattutto grazie a lui a livelli di rendimento impensabili, visti gli evidenti limiti tecnici della squadra gialloblù. E Pazzini? Ha sempre fatto parte del progetto prandelliano, ma la sua stagione è stata al limite dell'imbarazzante: nonostante ciò, sarebbe oltremodo sorprendente vederlo fuori dal listone dei ventitré.
Mentre pare prematuramente tramontata la stella di Osvaldo, l'uomo dell'ultima ora sarà quasi sicuramente Fabio Borini, la più grande rivelazione della Serie A 2011/12, fattosi trovare prontissimo al primo vero impatto col calcio che conta e assai positivo anche al primo assaggio di Nazionale, nell'amichevole di Marassi con gli americani. Non ci stupiremmo di vederlo addirittura schierato titolare, se non in avvio di torneo quantomeno nel prosieguo. Rimarrebbe un posto a disposizione, sempre che Prandelli non decida invece di allargare la schiera dei difensori e dei centrocampisti: se lo giocheranno, crediamo, Matri, spesso chiamato dal cittì ma declinante nella Juve del girone di ritorno, e l'impagabile Di Natale, cannoniere di classe e spaventosa prolificità, il quale peraltro non ha partecipato alle qualificazioni europee ("Lo conosco bene, so quanto vale", la spiegazione standard del tecnico per giustificarne le mancate convocazioni nel biennio) e inoltre, nei precedenti grandi tornei a cui ha preso parte (Euro 2008 e Sudafrica 2010), ha mostrato di non avere grandissimo spessore internazionale, quanto a personalità ed efficacia. E tuttavia, per quello che sta continuando a fare in patria un'ultima chance la meriterebbe. Staremo a vedere...
a pochi giorni dalla consegna del mio articolo per lo speciale sul Guerin, ecco che arrivi puntuale con un bell'articolo sugli europei. Direi che non ci dovrebbero essere particolari sorprese riguardo i convocati azzurri, anche se Prandelli di giocatori ne ha provati tanti in questo biennio. Ho qualche dubbio solo sul roster offensivo, dove gente come Matri, Osvaldo e Balotelli sono in forte bilico. Sarebbe un peccato soprattutto per l'ex interista ma non sta certo terminando nel migliore dei modi la sua, pur prolifica, stagione. Spiace davvero tantissimo per Giuseppe Rossi, tornare dopo più di un anno di infortunio sarà difficilissimo, dovrà avere una grande forza d'animo
RispondiEliminaAnch'io vedo quasi out Osvaldo e molto a rischio Matri, per Balo continuo a pensare che lasciarlo a casa per supposte ragioni morali equivarrebbe al gesto del marito che se lo taglia per far dispetto alla moglie...
RispondiEliminaah ah ottima la metafora.. è vero, meglio portare Super Mario :-)
RispondiEliminaGianni
Scusate ma Diamanti non lo considerate? Ditemi un trequartista in Italia più forte di lui?
RispondiEliminaGrazie
Diamanti ha disputato un ottimo campionato ,davvero, ne parlo spesso con gli appassionati. Uno dei miei migliori amici poi tifa Bologna e lo adora! Però credo che il gruppo sia bello formato, lui e Lodi meriterebbero una chance, così come Destro, da promuovere subito in Nazionale, ma mi sa che Prandelli abbia già sciolto le riserve
EliminaNella scelta dei giocatori per certi eventi bisogna tener conto di tantissime variabili. Diamanti è forse alla prima stagione TOTALMENTE convincente della sua carriera, a livello di Serie A. In passato, ha brillato per discontinuità di rendimento, e ciò gli ha anche impedito di poter entrare nel giro delle grandi, a mio parere. Ci sono poi altri parametri: fare bene nella Serie A di oggi, molto svalutata rispetto al passato, e per di più in una squadra non di primo piano, non è garanzia in automatico di buona riuscita anche su un palcoscenico internazionale come l'Europeo. Ecco perché, personalmente, non ho inserito in questo articolo il nome di Diamanti. Ma, ripeto, è un mio parere, magari Prandelli la penserà diversamente, e allora buon per il bolognese!!
Elimina