Powered By Blogger

sabato 5 febbraio 2022

SANREMO 2022, GARA COVER: MORANDI VINCITORE INELEGANTE. SPLENDIDA INTESA EMMA-MICHIELIN, LA SORPRESA MATTEO ROMANO, MA LA SERATA E' DA RIPENSARE (ED ABOLIRE)


Proseguendo sulla via dei paragoni calcistici intrapresa ieri, e riprendendo un'espressione molto usata in ambito "pallonaro", possiamo dire che nelle annate buone ti gira tutto bene e tutte le ciambelle riescono col buco, e così accade perfino, rientrando nell'arengo festivaliero, che venga fuori una gara cover perlomeno decorosa. Nulla che faccia gridare al miracolo, intendiamoci, ma una manciata di performance degne di nota le abbiamo viste, e non è poco per una serata che, nel passato recente, ha spesso regalato mediocrità e cadute di tono. 
LE "COVER" DI MORANDI - Certo, continua a sfuggire la ratio del meccanismo di competizione introdotto da Amadeus, in base al quale questi rifacimenti vanno ad influire sul concorso degli inediti. Lo si è ripetuto all'infinito in questi anni, ma la considerazione è adesso quantomai d'attualità, visto l'esito della sfida di ieri: Gianni Morandi si è imposto, ben coadiuvato da Jovanotti, con un medley che comprendeva due evergreen del suo sconfinato repertorio. Ora, premesso che ciò non è vietato dal regolamento, mi è parsa una mossa quantomeno inelegante. Lo spirito della serata cover, se proprio va inserita in cartellone (per me no, ma ci ritorneremo magari in sede di consuntivo), è quello di mettere alla prova gli artisti partecipanti con qualcosa di diverso dalla loro produzione, con capolavori epocali magari lontani dalle loro corde e non facilissimi da eseguire. Sennò, tanto vale far portare a tutti le loro hit storiche, ma sarebbe una corsa impari, perché la quasi totalità dei cantanti selezionati quest'anno non può (ovviamente) vantare l'elenco di successi di Gianni; però, ad esempio, sarebbe stato curioso vedere gli esiti conclusivi, se Sangiovanni avesse portato "Malibù" o Rkomi uno dei pezzi coi quali ha disseminato il suo 2021 di certificazioni platino FIMI.
FORZATURE - Nulla contro Morandi, e teniamo come punto fermo l'assoluta buona fede sua e dell'organizzazione, ma, insomma, non va bene; così come non andava bene l'àncora di salvezza benevolmente lanciatagli dalla Rai, dopo la diffusione in rete di un cospicuo spezzone di "Apri tutte le porte" con settimane di anticipo sull'inizio della kermesse. All'epoca non scrissi niente né qui né sui social, ma oggi non si può non rilevare come il comunicato con cui l'azienda "salvò" l'artista di Monghidoro (che aveva ammesso lui stesso la propria colpa) fu abbastanza improbabile, facendo leva sui suoi problemi di salute. Ecco, io comprendo benissimo la real politik, la necessità di fare comunque di tutto per mantenere in cartellone questo artista, per rispetto alla sua carriera, perché la canzone funziona e perché comunque è uno che porta seguito, audience, simpatia e interesse, ma il troppo stroppia. 
Tutto ciò, sorvolando anche su un Jovanotti duettante in concorso e rapidamente convertito in superospite di giornata: toccante e ben impostata la sua parentesi, con poesia declamata e il presentatore dietro di lui a disegnare su un banco di scuola, ma inopportuna perché si trattava di un co-concorrente a tutti gli effetti; un siparietto del genere sarebbe andato bene se, come qualche anno fa, la serata cover avesse rappresentato un happening a sé, senza andare a incidere sulla vera gara. 
TELEVOTO MAL CALIBRATO - Insomma, una serie di scivoloni non da poco, ai quali aggiungerei una ulteriore pecca del regolamento, ossia la chiusura del televoto immediatamente dopo l'ultima esibizione. Così, ovvio che il povero Tananai, già partito ad handicap, si sia ritrovato per l'ennesima volta in fondo alla graduatoria: vero che si potevano votare tutta la serata, ma si trattava comunque di esibizioni inedite, che andrebbero viste e soppesate prima di giudicarle, e le ultime in scaletta hanno avuto poco tempo a disposizione per recepire i voti di chi magari, favorevolmente colpito, aveva deciso in extremis di inviare le proprie preferenze. 
ABOLIRE! - Un'altra ragione, una delle tante, per archiviare definitivamente questo corpo estraneo del Festival, cosa che, temo, potrà accadere solo con un nuovo direttore artistico. Riconvertire questa quarta sera in ciò che è stata per diversi anni, ossia la serata dedicata alle Nuove Proposte, quest'anno ingiustamente cancellate dalla kermesse di febbraio e relegate a un evento singolo pre natalizio: credo sia l'unica via, e sarà una garanzia per il futuro di Sanremo, che non può pensare di restare sempre ad alti livelli senza coltivare adeguatamente il suo settore giovanile. 
BENE MATTEO-MALIKA, EMMA-FRANCESCA, NOEMI, TRUPPI - Le performance, dicevamo: fra le migliori in assoluto, a sorpresa, quella di Matteo Romano con Malika Ayane in "Your song". Merito di entrambi, ma con mezzo voto in più per il ragazzino, che in questo Festival ha sfoderato una dimestichezza col palco imprevedibile, e che si è trovato a meraviglia con Malika, in una splendida fusione di voci: non è un caso che l'interprete di "Virale" abbia fatto un bel balzo in classifica generale, avvicinandosi addirittura alla Top 10. Eccellenti anche Emma e Michielin, la chimica (termine molto in voga a  Sanremo '22) fra le due è stata assoluta in "Baby one more time". Molto a proprio agio Noemi, con la sua calda vocalità piena di feeling, in "You make me feel like a natural woman", trascinante la "Live and let die" offerta dalle Vibrazioni con Sophie and the Giants e Vessicchio, raffinato ma tutto sommato prevedibile il trio Truppi - Pagani - Capossela (che strano effetto vederlo al Festivalone)  nel loro tributo a De André ("Nella mia ora di libertà"). 
LA CREATIVITA' DEI RAPPER - Quelli che fino a ieri erano i due battistrada, Elisa e la coppia Mahmood-Blanco, hanno confermato la loro buona ispirazione con versioni di notevole calibro, e tutto sommato rispettose degli originali, di "What a feeling" e "Il cielo in una stanza"; ragguardevole il morbido arrangiamento dance di "Be my Baby" della Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra. Della truppa rap ho apprezzato più che altro lo sforzo compositivo compiuto nell'arricchire con versi propri i testi degli evergreen: non le trovo intrusioni sgradevoli e penso anzi che spesso diano a queste hit nuovi colori, nuove parole per esprimere gli stessi concetti coi linguaggi di oggi: nulla di blasfemo, insomma. 
MANO TESA DI AMADEUS ALLO SPAURITO GRIGNANI - Abbastanza straniante il duetto Sangiovanni-Mannoia, due mondi davvero distanti che non si sono incontrati appieno in "A muso duro", qualche incertezza nell'esecuzione di "Cambiare" da parte di Arisa e Aka 7even, piacevoli Ranieri e Nek ("Anna verrà"), tenerezza mista a tristezza per un Grignani palesemente non a fuoco con la sua "La mia storia fra le dita" che ha penalizzato più che aiutato Irama: il bravo cantautore ha bisogno di un reset per ritrovare serenità e brillantezza, la prima mano gliel'ha tesa proprio il direttore artistico, invitandolo a passare più spesso dalle parti dell'Ariston. 
PODIO SICURO PER GIANNI. SORPASSO IN VISTA? Hanno vinto Jova e Gianni, come detto, e quest'ultimo stasera difficilmente resterà fuori dal podio, sulle ali del televoto che, da solo, deciderà la prima parte della gara (ma facendo media con le precedenti votazioni, attenzione). Mi schiero palesemente e auspico che, nel rush finale a tre, le altre giurie, e lo stesso televoto, equilibrino la situazione a favore di quelle che continuo a ritenere le due proposte di gran lunga più meritevoli di tutto il lotto, ossia "Brividi" e "O forse sei tu". 
BRAVA MARIA CHIARA! - Per il resto, la serata non ha avuto grossi spazi per intermezzi più o meno graditi, deo gratias: e allora, tributiamo il giusto applauso a Maria Chiara Giannetta, rivelazione o conferma, ma comunque ottima partner di Amadeus, più presente e con più sostanza rispetto alla Muti e alla Cesarini (Drusilla Foer fa corsa a sé). Spigliata, totalmente a proprio agio, abile e divertente nello sketch con Maurizio Lastrico (pace fatta con Ama dopo il piccolo "scazzo" dell'anno scorso legato allo spot della Regione Liguria) basato su titoli e parole di canzoni trasformate in dialogo fra amanti: idea non nuova, ma da nessuna parte sta scritto che non si possano ripetere trovate del passato magari aggiornandole, arricchendole e, in definitiva, migliorandole. 

Nessun commento:

Posta un commento