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sabato 30 marzo 2013

SANREMO 2013: NELLE CLASSIFICHE TRIONFANO MENGONI E GAZZE'

                                     Max Gazzè: "Sotto casa" fa il boom  nelle chart

Vi ricordate "Sanremo Top"? Era un'appendice televisiva del Festival di Sanremo, nata durante la prima "era Pippo Baudo", ossia nel 1994. Si trattava di una serata, in diretta su Rai Uno, che si svolgeva uno o due mesi dopo la conclusione della kermesse vera e propria, e alla quale partecipavano i cantanti, fra quelli  in gara al festivalone, che in quel lasso di tempo avevano ottenuto i migliori risultati sul piano delle vendite di dischi. In pratica, si riscriveva la classifica ufficiale della competizione canora sulla base dei gusti autentici dei consumatori di musica. L'iniziativa proseguì fino al 1998, poi Baudo la ripescò in occasione del suo ritorno sulla tolda di comando di Sanremo, nel 2002, e infine l'idea venne accantonata. Questo breve preambolo... nostalgico per dire che, a oltre un mese (ormai un mese e mezzo) dalla conclusione di Sanremo 2013, anche per noi è giunto il momento di celebrare il nostro... Sanremo Top. In parole povere: come stanno andando le canzoni  e i dischi del Festival nelle varie hit parade? 
Diciamo subito che i riscontri sono in linea di massima incoraggianti, pur senza far gridare al miracolo. Certo, ormai da anni non capita più di vedere, nelle settimane successive alla rassegna, i dischi di Sanremo invadere e affollare le classifiche. Ma c'è stato, di converso, anche un periodo in cui la produzione canzonettistica rivierasca proprio non riusciva a far breccia in maniera consistente nelle chart. Ebbene, si può dire che quella fase di crisi acuta, la fase in cui Sanremo era stato ridotto a spettacolo televisivo con la musica messa in un cantuccio, sia stata superata. Il "Festival dei Festival" da un po' di tempo è tornato a dire la sua, alcune canzoni si affermano in maniera sostanziosa fuori dal contesto della kermesse: personalmente ritengo che la qualità media del repertorio sanremese non sia mai venuta troppo meno neanche negli anni più difficili, ma forse ultimamente si è guadagnato in radiofonicità e contemporaneità dei pezzi proposti all'Ariston, due fattori che hanno incrementato l'appeal di tali brani sul pubblico più giovane, cioè quello che maggiormente acquista musica. 
FIMI - Il dato principale è che le chart stanno sostanzialmente confermando il verdetto delle giurie festivaliere, e la cosa non sempre si è verificata in passato, anzi. Così, nella classifica FIMI degli album aggiornata al 24 marzo, il nuovissimo Cd di Marco Mengoni," #prontoacorrere", ha fatto irruzione direttamente in prima posizione, e nella top ten sono ben messi anche "Gioia" dei Modà (quarto) ed "Happy Mistake" di Raphael Gualazzi (ottavo). Fra quelli che un tempo venivano definiti "Dischi caldi", ossia le posizioni dall'undicesima alla ventesima, troviamo "Sotto casa" di Max Gazzè quattordicesimo, e il reprint in versione sanremese dell'album autunnale di Malika Ayane, "Ricreazione", diciottesimo. Appena fuori dai primi venti, per la precisione ventunesima, Chiara Galiazzo con "Un posto nel mondo". 
"L'essenziale", il pezzo con cui Mengoni ha trionfato all'Ariston il 16 febbraio scorso, è da tempo in testa alla Top Digital Download della stessa Fimi (ultimo aggiornamento il 24 marzo), graduatoria in cui, fra i primi dieci, per la verità i brani sanremesi faticano un po' a trovare spazio: l'unico presente, a parte il vincitore, è "Sotto casa" di Gazzè, nono. Sempre gettonatissima la tradizionale compilation di Sanremo: quest'anno ne è uscita una sola, al contrario delle due del 2012, e pure in ritardo, perché vi sono stati inseriti, per i big, solo i pezzi giunti in finale. Tanto è bastato comunque, per lanciarla nelle posizioni di vertice dell'apposita graduatoria Fimi, dove occupa attualmente (al 24 marzo) la piazza d'onore. 
NIELSEN - Le tendenze sono grosso modo le stesse anche nelle classifiche Nielsen: al 22 marzo la Nielsen Music, che rileva i passaggi dei brani sulle radio e sui canali tv musicali, vede fra i primi dieci i pezzi che Mengoni (quarto) e Gazzè (terzo) hanno portato in finale a Sanremo. Nella Nielsen Download Chart del 28 marzo, il discorso non cambia di molto: qui "L'essenziale" è seconda, mentre "Sotto casa" è nona. 
ITUNES - Per quanto riguarda, infine, la classifica Top 10 Itunes Songs, la versione più aggiornata tratta dall'home page di Apple vede al terzo posto Mengoni e al sesto Gazzè, ma nelle settimane scorse hanno fatto la loro comparsa anche "Se si potesse non morire" dei Modà", "La canzone mononota" di Elio e le Storie tese, "E se poi" di Malika e "Mi servirebbe sapere" di Antonio Maggio, unico fra le "Nuove proposte" rivierasche a ritagliarsi un posto al sole della.... popolarità commerciale dopo il meritato trionfo festivaliero. 

                               Antonio Maggio: anche per lui discreta gloria nelle classifiche

CONSIDERAZIONI - Dalla lettura di queste chart, emergono sostanzialmente tre dati. 1) Mengoni ha messo d'accordo tutti, durante e dopo Sanremo, e forse non ci avevo visto male quando avevo parlato, per il suo pezzo, di "vittoria logica", viste le caratteristiche di una canzone che sapeva fondere buon livello artistico e orecchiabilità, tradizione e modernità di scrittura, più di tutte le altre giunte all'atto conclusivo. Accanto al buon Marco, l'altro, del tutto inatteso, trionfatore del Sanremo targa 2013 risulta Max Gazzè. Si erano intuite le potenzialità del suo pezzo, che ne sanciva il felice ritorno alle sonorità e agli stilemi con cui si era affermato a fine anni Novanta ("Una musica può fare" e simili), ma sinceramente era difficile aspettarsi un exploit così fragoroso sul mercato. Certo le sue performance all'Ariston, soprattutto quella della serata finale, sono state di forte impatto scenico, ma non basta certo saper bucare il video per vendere dischi. Onore a Max, bravo a  ritrovare il filo del successo: Sanremo serve anche a questo. 
2) I riscontri delle hit parade sono buoni, ma, come detto all'inizio, non tali da esaltare. Soprattutto se si pensa allo strombazzamento mediatico in positivo di cui ha goduto quest'ultima edizione del Festival, con tanti bei discorsi sulla qualità musicale, discorsi sui quali mi ero permesso, perlomeno parzialmente, di eccepire qui sul blog. Le canzoni sanremesi ci sono eccome, in classifica, ma era lecito attendersi qualche presenza in più e una maggiore tenuta sulla distanza. E' anche vero che ciò che conta maggiormente, per gli artisti e per le case discografiche, è la resa commerciale degli album, e da questo punto di vista la classifica Fimi vista prima è tutto sommato incoraggiante. 
3) A parte la discreta affermazione di Antonio Maggio, al quale occorreranno comunque ulteriori conferme, la sezione giovani, per il secondo anno consecutivo, ha rappresentato l'anello debole dell'imponente macchina festivaliera. Certo, peggio ancora andò dodici mesi fa, quando nemmeno i più meritevoli fra gli esordienti, penso a Erica Mou, Marco Guazzone e Celeste Gaia, riuscirono a far breccia nel cuore del pubblico, ma è un fatto che nemmeno il "Sanremo con la musica al centro" voluto da Fabio Fazio e Mauro Pagani sia riuscito a restituire dignità alla gara delle nuove leve, che non godono più di una ribalta degna di questo nome dalla splendida edizione del 2009, quella che, anche grazie all'idea azzeccata dei duetti coi superbig, diede visibilità enorme ai partecipanti, e non a caso quell'anno vennero fuori Arisa, Malika, Irene Fornaciari, Simona Molinari e Karima. Questo è il punto dal quale si dovrà partire al momento di imbastire l'edizione 2014 della rassegna: perché senza un adeguato vivaio Sanremo non può reggere ad alti livelli, e non sempre capita che una Nina Zilli o un Gualazzi riescano a emergere da gare semiclandestine come quelle andate in scena nel 2010 o nel 2011. 

3 commenti:

  1. ciao carlo, in parte ti ho già commentato su Facebook. La tua disamina è giusta, anche se rimaniamo lontanissimi dai tempi in cui le classifiche venivano invase da autori sanremesi. Ricordo in particolare l'edizione 95, invero molto ricca, sia a livello di big che di nuove proposte, pensa che finì in classifica nelle zone alte persino l'album di Lorella Cuccarini, con tutto il rispetto. E al termine di quell'annata, la classifica FIMI, decretava nella top ten, accanto ai big 883 e a un rilanciato Ligabue, tornato alla ribalta con Buon compleanno Elvis, molti artisti di quel Sanremo, tra cui addirittura due nuove proposte come Neri per caso (terzo album più venduto della stagione!!!)e Gianluca Grignani. La discografia italiana era al top! Al di là di Sanremo ricordo ad esempio che esattamente 20 anni fa, nel 93 i primi 5 album della classifica annuale erano tutti italiani (Vasco "Gli spari sopra", Masini "Ti innamorerai", Ramazzotti "Tutte storie", 883 "Nordsudovestest" e Raf "Cannibali". Il problema non è solo di Sanremo, ma in generale.... non si vendono più dischi, i cd scompariranno. Non che ne sia felice, ma è così

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    1. Il futuro è nella musica on line, c'è poco da fare, anche se penso che i cd sopravviveranno, magari a tiratura limitata, quantomeno per la pulizia del suono: del resto, proprio in questi ultimi anni si sta riscoprendo addirittura il vinile, quindi... Sì, quel Sanremo '95 fu eccezionale sia come esito televisivo (il più visto di sempre assieme a quello dell'87, parlando dell'era Auditel) sia come risultanze discografiche, soprattutto per il boom delle nuove proposte: Grignani e Neri per Caso campioni di vendite, ma messo ottimamente anche Di Cataldo, e pure i Dhammm godettero di una effimera popolarità, partecipando al Festivalbar nello stesso anno.
      Il grosso merito di Baudo, in quegli anni, fu proprio quello di aver saputo rinvigorire il vivaio sanremese, anche se alcuni di quei virgulti hanno avuto un percorso temporalmente inferiore alle attese e ai meriti. E' la famosa generazione di mezzo, i nati artisticamente negli anni Novanta e tramontati ingiustamente e inspiegabilmente troppo presto, di cui ho tante volte parlato sul mio blog.

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  2. quelle edizioni resteranno tra le mie preferite, inutile negarlo... già,i Dhamm... acquistai pure il loro disco, ero un diciottenne liceale, tendenzialmente capellone e vedere sto tizio che sembrava un po' Bon Jovi e un po' Axl Rose, e soprattutto sentirlo cantare così bene, mi spinse subito a dare fiducia al suo gruppo. Buon disco di pop rock, lo dico anche a distanza di quasi 20 anni. Lui, Alessio Ventura, se non sbaglio, è del 74 e quindi era veramente giovanissimo. E' un peccato che non abbia fatto carriera, anche se ci riprovò, addirittura con i Db Boulevard!

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