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lunedì 30 maggio 2016

VERSO EURO 2016: ITALIA SCIALBA E MACCHINOSA CON LA SCOZIA. EDER SEMPRE PIU' GIU'

                                Eder non riesce più a esultare in azzurro: Europeo a rischio? 

Fra i tanti difetti di questa crepuscolare Azzurra targata Conte c'è anche la cronica incapacità di sorprendere. Il primo dei due test match sulla strada per la Francia, lungi dal far emergere segnali incoraggianti, è stato la stanca ripetizione di tante altre inquietanti amichevoli pre Europei e pre Mondiali, nulla di più e nulla di meno. Fra quelle da me mai viste per motivi anagrafici, ma di cui ho letto sui giornali del tempo, Italia - Jugoslavia del maggio '78 e Italia - Sporting Braga del giugno '82 non devono essere state tanto più inguardabili dello scialbo Italia - Scozia a La Valletta; da che seguo il calcio, ricordo due terrificanti confronti contro Svizzera e Costarica prima di USA '94, fra l'altro terminati entrambi con lo stesso punteggio di ieri, una vittoria per 1 a 0 che non può ovviamente dare alcuna garanzia per l'ormai imminente impegno transalpino. Ma se non altro all'epoca c'era la certezza di una robusta dose di classe ed esperienza internazionale a corroborare le nostre speranze in vista della trasferta oltreoceano... 
I TRE PUNTI CHIAVE - Parole che si porta via il vento, in ogni caso, perché decrittare l'attendibilità di questi "provini" è storicamente impresa improba anche per il più scafato degli esperti: molte firme illustri presero per oro colato le risultanze tecniche dei citati incontri prima di Argentina '78 e Spagna '82, e andarono incontro a impietose figuracce professionali. Del resto, pregi e limiti di questa Nazionale 2016 sono ormai noti, e un felice esito (leggasi: superamento della prima fase e poi un altro paio di turni) dipenderà essenzialmente da tre fattori: una condizione atletica ottimale da parte di tutti, la tenuta del blocco difensivo juventino e una adeguata gestione dei tanti esterni dai piedi buoni che potrebbero darci la marcia in più per scardinare le difese avversarie. 
SQUADRA DI "SOLITI NOTI" - Ieri sera, al Ta' Qali, Conte si è affidato a una formazione esperta, senza grossi slanci di inventiva nella scelta degli undici. Tipico dei CT in queste fasi di approccio ai grandi eventi: si va sul sicuro, si cerca di capire quali garanzie possano dare i veterani o comunque gli uomini più utilizzati nel biennio, e si tirano le somme. Poi c'è chi, come il Bearzot del '78, prende il coraggio a quattro mani e rinfresca il team mettendo dentro Cabrini e Rossi; oppure chi, come il Trap di Euro 2004, rinuncia al bomber rampante Gilardino e a un Baggio ancora in pieno vigore, pur se quasi al passo d'addio, per puntare su elementi reduci da una stagione fiacca e su attaccanti in riserva di energie, per tacer del Lippi che nel 2010 va al massacro coi suoi reduci mundialisti lasciando a casa i Giuseppe Rossi e i Cassano e in panchina i Bonucci, i Pazzini e i Quagliarella. 
GIACCHERINI FUORI POSTO - L'Italia di Malta è una squadra con scarso peso offensivo e con troppe incongruenze tattiche. Giaccherini interno è una forzatura fin troppo evidente, e ieri il furetto bolognese non ha resistito al richiamo della foresta, alla vocazione originaria, brillando più per i suoi puntuali inserimenti che per il lavoro di tessitura nel mezzo: il fatto è che le tre ghiotte occasioni avute a disposizione nella prima frazione sono state sprecate, e se sulla prima c'è lo zampino del portiere avversario Marschall, bravo a ribattere il suo tocco ravvicinato sugli sviluppi di una punizione, le altre due sono svanite per assoluta mancanza di precisione nelle conclusioni. Mira sballata anche per Florenzi, un paio di volte al tiro. Ancor peggio la ripresa, sul piano delle produttività in attacco, ma se non altro impreziosita dalla rete della ritrovata vittoria, su lancio di De Rossi ben lavorato da Eder per Pellè, che ha fiondato in gol dal limite dell'area. 
EDER A PICCO - E' stata, per inciso, una delle poche giocate decenti dell'attaccante del Southampton, che comunque si è confermato il marcatore più prolifico (diciamo così) del biennio, e l'unica dell'oriundo, assolutamente impalpabile e fuori dalle trame offensive. Il nuovo commentatore tecnico Rai Walter Zenga (una boccata d'ossigeno dopo il quasi inascoltabile Trapattoni) continua a ritenerlo pedina fondamentale e lo ha ripetuto più volte in cronaca; personalmente, andasse in Francia lo vedrei al momento come uno dei tanti azzardi della storia azzurra, dal Rossi da rilanciare nell'82 (scommessa vinta in extremis) al Del Piero da recuperare fisicamente nel '98 (scommessa persa, e pure fragorosamente); difficile non tenere conto dell'orribile seconda parte di stagione dell'interista, confermata in pieno dalla prestazione di ieri, ma le alternative in prima linea sono quelle che sono, e allora... Piuttosto inconcludente anche Candreva, sulla linea di un campionato laziale in chiaroscuro, ma da tre anni a questa parte è un perno del Club Italia, fondamentale movimentatore della manovra, utile all'assist e gran tiratore; difficile rimanga a casa. 
INSIGNE E BERNARDESCHI SMARRITI - Anche Insigne e Bernardeschi, piccoli eroi di Udine contro la Spagna, si sono smarriti nel marasma finale, fra ammucchiate invereconde e gioco sempre più farraginoso e sterile, ma il test friulano era stato ben più attendibile e sono comunque giocatori che possono dare sprint, dinamismo, ampliare l'arco delle soluzioni in fase di costruzione e di finalizzazione, al pari di quell'El Shaarawy che, onestamente, fatico a non vedere in un ipotetico undici titolare a Euro 2016; per Zaza, infine, tanto fumo e poco arrosto, come spesso gli capita, grande aggressività e determinazione ma poca sostanza. 
PIU' SPAZIO A JORGINHO E BONAVENTURA - Passando alla fascia centrale, De Rossi non ha demeritato ma nemmeno brillato, potrebbe essere ancora essenziale in questa selezione a patto di recuperare una forma fisica decente; da ritenere fallito l'esperimento Giaccherini, assai più utile sull'esterno dove renderebbe maggiormente anche Florenzi (comunque adattabile senza danni nel mezzo), Jorginho e il sottostimatissimo Bonaventura meriterebbero più spazio, visto anche che Montolivo pare più dentro che fuori e che su Thiago Motta sussistono le perplessità già da me più volte sottolineate in passato. In estrema sintesi, la squadra di ieri, ritemprata e più brillante sotto il profilo atletico, può esser giusta per sette - otto undicesimi, ma necessita assolutamente di iniezioni energizzanti sulla trequarti, nonché di più fosforo e rapidità di esecuzione nella zona mediana.

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