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lunedì 10 novembre 2014

VERSO ITALIA - CROAZIA: BALOTELLI, CERCI E MORETTI, QUELLE CONVOCAZIONI INSPIEGABILI

                                                  Cerci ai tempi felici del Toro

Fare la tara alle convocazioni in azzurro è molto spesso un esercizio di sterile accademia. Perché la Nazionale non è una selezione All Stars, di quelle che per troppo tempo sono andate di moda nel football del secolo scorso, scimmiottamento delle usanze di altri sport di squadra, raffazzonate accozzaglie dei migliori giocatori del momento messi insieme per disputare improbabili amichevoli di fronte a pochi spettatori. No, la Nazionale, per progetto e filosofia, è qualcosa di assai più serio, molto più assimilabile a un club: certo, in linea di massima deve farvi parte la crema del movimento calcistico locale, ma non sono frequenti i casi in cui riescono a figurarvi elementi magari non di eccellenza sul piano della classe pura, ma utili al cittì di turno per caratteristiche tattiche, disponibilità al sacrificio, importanza psicologica e morale all'interno dello spogliatoio. Dal Casiraghi dell'era Sacchi (portato ai Mondiali americani nel periodo più infelice della sua carriera, quanto a capacità di inquadrare la porta avversaria) al Giaccherini prandelliano, gli esempi si sprecano. 
Però, a volte, capire è veramente difficile. In vista dell'impegno europeo con la Croazia a Milano, e della successiva amichevole benefica (ma dallo scarsissimo appeal tecnico, va onestamente riconosciuto) con l'Albania a Genova, Conte ha inserito nel suo listone Balotelli, Cerci e Moretti, e francamente, per quanto ci si sforzi, non si riescono a scovare motivazioni valide per giustificare tali scelte. La... benevolenza critica di "Note d'azzurro" nei confronti del "Mario non più super" è conosciuta dai miei pochi lettori e non è il caso di spiegarla per l'ennesima volta: mi corre solo l'obbligo di ricordare che questa estate, dopo lo scempio Mondiale, avevo auspicato un momentaneo allontanamento dal Club Italia del fumantino attaccante siculo - bresciano, perlomeno fino al momento in cui egli non avesse dimostrato, con la bontà delle prestazioni e con un miglioramento dell'atteggiamento in campo, di meritare un ritorno nel gruppo. 
Ebbene, non mi pare che questi primi mesi al Liverpool abbiano fatto registrare passi importanti di Balo verso la tanto sospirata maturazione, anzi: i problemi caratteriali sono ben lungi dall'essere risolti (lui non si aiuta, e nessuno pare aver voglia di aiutarlo, già scritto anche questo), il suo rendimento è modesto e la sua incidenza sulle alterne vicende dei Reds pressoché nulla. Situazione ancor più buia per Cerci, la cui luce di abile palleggiatore e buon fromboliere si è spenta col rigore calciato fra le mani di Rosati in quel Fiorentina - Torino di fine campionato, un 2 a 2 che aveva fatto sfumare il sogno europeo dei granata, poi rifiorito esclusivamente per... questioni burocratiche. Da allora, una Coppa del Mondo disastrosa (scarso minutaggio e difficoltà insormontabili nel saltare l'uomo, la sua principale caratteristica), e un ruolo da comparsa nell'Atletico Madrid, poche presenze e tanta panchina. E Moretti? Un difensore non più di primo pelo, ignorato dai predecessori di Conte nella fase migliore della sua carriera, ossia ai tempi della positiva esperienza di Valencia; quest'anno, un primo scorcio di stagione da sufficienza piena, ma nulla di trascendentale, solo ciò che dovrebbe essere la normalità per un medio difensore di una media Serie A. 
Certo, tre casi che meritano letture differenti. Non esiste alcuna giustificazione tecnica per il ripescaggio del buon Alessio, mentre per Mario, lo si sa, il discorso è da sempre assai più complesso. Anche se non tutti sono disposti a riconoscerlo, si tratta pur sempre di uno dei maggiori talenti espressi dall'avaro calcio italiano dell'ultimo decennio, e in azzurro ha uno score di tutto rispetto: in tre stagioni da titolare ha messo a segno tredici gol, quasi tutti decisivi: non molti dei suoi più illustri predecessori son riusciti a fare di meglio. Comprensibile, dunque, che un CT alla prese con un momento delicato del nostro vivaio, e un conseguente laborioso ricambio generazionale, abbia una certa fretta di recuperare alla causa un talentuoso mattocchio che, se adeguatamente disciplinato, potrebbe ancora risultare fondamentale. Ma, ripeto, occorreva un segnale concreto da parte del ragazzo, segnale che invece non è arrivato: doveva essere questa la base per un credibile rilancio di Balotelli, tanto più che, alla luce delle buone prove offerte da Immobile, Zaza e Pellè, non vi era alcuna necessità estrema di accelerare il reinserimento. 
Per quanto riguarda il difensore dei granata, invece, non resta che allargare le braccia sconsolati: sia detto con il massimo rispetto, ma è un elemento di seconda fascia che, nei tempi ormai lontani delle vacche grasse (nel senso di abbondanza di "azzurrabili") non avrebbe mai trovato spazio nella selezione nazionale; oggi, con l'assenza di Bonucci, gli acciacchi di Astori e Romagnoli, i vari Bianchetti e Biraghi non ancora pronti per il grande salto, si è costretti a certe scelte di ripiego che intristiscono assai. La speranza è che, fra San Siro e Marassi, possa finalmente conoscere l'esordio il bravo Rugani, uno dei pochi prospetti di autentico valore in un reparto che un tempo, in Italia, sfornava a getto continuo calciatori di assoluta affidabilità. 

9 commenti:

  1. anch'io sono rimasto un po' sorpreso. Direi che con Insigne purtroppo infortunato, dopo che era divenuto finalmente titolare fisso e fondamentale per il suo Napoli, ma con un ritrovato talento come El Shaarawy (il più puro della sua generazione) e altri già provati con successo come i da te citati Immobile, Zaza e Pellè, sinceramente non ritenevo necessario (se non per motivazioni "extra-calcistiche") la convocazione di Balotelli. Anche Cerci in effetti sta deludendo a dir poco mentre su Moretti, a cui pure ho riconosciuto una grandissima stagione l'anno scorso a Torino ma che non mi ha mai fatto impazzire, non sollevo più di tanto delle obiezioni. Nel ruolo siamo a dir poco carenti di interpreti. Tu nomini spesso gente come Bianchetti e Biraghi ma davvero, uno l'ho visto da vicino a Verona, l'altro quest'anno è al Chievo e ho modo di seguirlo.. direi che non hanno i mezzi per arrivare in Nazionale, nonostante gli ottimi score giovanili (sono il primo a riconoscerlo), mentre il caso Rugani è sostanzialmente diverso. E' più giovane di entrambi, un '94 e ha già alle spalle ben due campionati da titolare, con una promozione dalla cadetteria da protagonista e ora sta assorbendo alla grande il passaggio in serie A. Lui sì merita una chance in Azzurro. Gianni G.

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    1. Per la difesa, gli unici prospetti a breve scadenza su cui mi sento di scommettere sono, al momento, i soli Romagnoli e Rugani. Riguardo a Bianchetti e Biraghi, come dici tu, siamo ahimé fermi all'ottimo score nell'Under (all'Europeo dell'anno scorso mi impressionò in particolare Bianchetti), quindi è chiaro che allo stato delle cose parlare di Nazionale è assolutamente fuori luogo. Siamo scoperti, sì: nel Genoa c'è un Izzo di cui si parla bene ma è ancora tutto da scoprire, c'è sempre l'opzione Regini della Samp. ma per chiamare Moretti, allora tanto valeva affidarsi a Gastaldello, già collaudato in azzurro.

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    2. In effetti, che nelle giovanili del Napoli faceva già parlare di sè ma che poi si era un po' perso, l'anno scorso ad Avellino si è imposto come un sontuoso difensore per la B ed ero curiosissimo di vederlo all'opera nel tuo Genoa.. ma direi che siete messi bene in quel reparto. Gianni G.

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  2. Eccellente la tua disamina Carlo, come sempre.
    Tre convocazioni che nel complesso confermano quanto si dice sul nostro calcio ormai da qualche stagione, senza che lo ripetiamo ancora (per evitare di intristirci ancor di più).
    Cerci è quello che più di tutti può avere una giustificazione secondo me, perché ha un talento che deve rimanere vivo e attivo ancora per un paio d'anni, per il bene della Nazionale. Sperando magari che un paio di buone prestazioni lo possano rendere (un po' di più) protagonista in Spagna (comunque a me sembra un acquisto molto strano perché tra mille discorsi tattici il punto centrale mi sembra che nell'atletico non ci sia spazio per esterni d'impeto e gamba come lui).
    Su Mario e Moretti, come dici tu... allargo le braccia sconsolato...
    Senza che andiamo a leggere le rose delle formazioni di Serie A possiamo essere sicuri che c'era di meglio

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    1. Certamente Cerci va sfruttato in queste stagioni perché non è più di primo pelo, ma si era detto che nel nuovo corso non ci sarebbero state convocazioni per diritto divino: oltretutto, se il discorso curriculum può valere in parte per Balotelli (alla luce dei dati oggettivi che ho citato nell'articolo), per l'ex Toro non esiste nemmeno questo titolo di merito, visto che in azzurro, a parte alcune incoraggianti apparizioni all'inizio (che io stesso sottolineai qui sul blog), poi si è rivelato una comparsa.

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  3. Moretti è una buona scelta - almeno fino a prova contraria. Ha esperienza internazionale; gioca abitualmente in una difesa a tre. Diciamo che ritengo tecnicamente più motivata la sua inclusione delle altre due.

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    1. Certo, lo so bene (e ne ricordo anche l'onorevole militanza nel Genoa del dopo Milito), ma, ripeto, trattasi al momento di dignitoso difensore di fascia media, che in altri tempi mai avrebbe trovato posto in azzurro. Per quanto i raffronti tra epoche diverse siano sempre azzardati, potrei accostarlo a un Celeste Pin degli anni Ottanta: buon centrale della Fiorentina, ma che in quell'epoca di vacche grasse, con ottimi difensori che spuntavano come funghi, la Nazionale la vide solo col binocolo. Oggi ci sarebbero grosse chances anche per lui.

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  4. www.pianetasamp.blogspot.com

    Se non ricordo male il neo c.t. Conte ha sempre parlato di meritocrazia, bene: vorrei sapere dove sono i meriti di Balotelli e Cerci?
    Non voglio addentrarmi nella dietrologia della chiamata decisa dallo sponsor e limitandomi quindi al solo aspetto tecnico e/o psicologico trovo davvero incomprensibile la convocazione dell'ex Inter e Manchester City...
    Che sarebbe ora questa improvvisa smania di recuperarlo?
    Non lo si poteva già fare a settembre o ad ottobre? Mah...
    Chiudo un occhio su Moretti, difensore che nel complesso reputo di discreto livello, credo che il suo arruolamento sia dovuto all'attuale morìa, per vari motivi, di difensori all'altezza...ciao!

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    1. Infatti Andrea... Sottoscrivo tutto, compreso il rifiuto di una certa dietrologia che pure imperversa su molti siti: per fare affermazioni di questo genere penso si debbano avere prove certe e inconfutabili, sennò è complottismo allo stato puro.

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