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martedì 3 febbraio 2015

IL MERCATO DI GENNAIO SFORNA UN GENOA DIVERSO: MA ERA PROPRIO IL CASO?

                                    Borriello, terza volta in rossoblù: funzionerà ancora?

Tengo fede alla promessa di non parlare più di Serie A, di questa invereconda Serie A, a tempo indeterminato. Salta quindi il consueto appuntamento con il bilancio critico del mercato di gennaio, ma faccio un'eccezione con un flash sul Genoa, perché resta uno dei temi centrali del blog e perché comunque in questa sessione invernale qualcosa è successo. E' successo troppo, direi, in misura tale da non poter essere taciuto. 
I TRE NAZIONALI PERDUTI - Farsi piacere qualsiasi operazione fatta dalla società è un modo di ragionare che non mi appartiene. Senza scadere in pessimismi "a prescindere", mi piace riflettere partendo da dati di fatto incontrovertibili. E i dati di fatto, al momento, sono essenzialmente i seguenti: il Grifone ha lasciato andar via tre suoi titolari nonché Nazionali azzurri: Antonelli, Sturaro e Matri. Il riferimento è all'ultima convocazione di Conte, per l'amichevole novembrina con l'Albania: si può discutere su Matri, premiato nell'occasione per il buon rendimento in campionato ma senza alcun futuro a lungo termine in rappresentativa, e magari anche su Sturaro, che per il momento è più che altro un punto fermo dell'Under di Di Biagio, ma comunque nel gruppo della Maggiore ci sono. 
Si può discutere meno di Antonelli, che ha ricevuto fiducia dal neo CT dopo essere stato a lungo nel giro di Prandelli, e a tal proposito è particolarmente triste la sindrome in stile "la volpe e l'uva" manifestata da molti genoani dopo la partenza di Luca in direzione Milan: il laterale sinistro è improvvisamente diventato un giocatore modesto, inaffidabile in fase difensiva e nemmeno eccezionale negli sganciamenti, uno di cui si può fare tranquillamente a meno. Beh, che non sia un fuoriclasse né l'erede di Facchetti e Maldini ce n'eravamo francamente accorti un po' tutti da anni, ma che comunque sia attualmente uno dei migliori nel suo ruolo in Italia (con tutte le considerazioni del caso sulla decadenza del football nostrano, d'accordo) e che al Genoa abbia dato un contributo importante in fatto di prestazioni e di gol, non è revocabile in dubbio. 
POTENZIALE OFFENSIVO DIMEZZATO - Ecco, i gol: questo è il secondo dato di fatto. Preziosi e compagnia hanno ceduto a cuor leggero un potenziale di quindici segnature: tante ne hanno messe insieme, fino alla 21esima giornata, i vari Matri (sette gol), Pinilla (tre), Antonelli (due, più quello con il Palermo "in coabitazione" con Bertolacci), Fetfatzidis (due). Quindici su ventinove, quante sono le reti messe a segno finora dal team rossoblù (tra cui due autoreti). Personalmente, mi pare un'enormità. Chi colmerà il vuoto? Queste erano certezze, piaccia o meno. Il mercato, in cambio, ha riportato a Genova per l'ennesima volta Borriello, attaccante ormai 32enne che nella passata stagione ha giocato appena undici gare con la Roma (di cui solo sei partendo titolare), e che nell'anno solare 2014 ha visto il campo in appena due circostanze. E' lecito dire che si tratti di un salto nel buio, al di là dell'innamoramento perenne dei fans genoani per il giocatore (che, per carità, ha fatto benissimo nelle due precedenti esperienze sotto la Lanterna)? Assieme a lui, ecco alcuni discreti mestieranti (Ariaudo, Pavoletti), due giovanotti di cui si attende l'esplosione da un paio d'anni (Laxalt e Niang) e un paio di scommesse straniere (Tambè e Bergdich). 
RIVOLUZIONE NON NECESSARIA - Mi sembra, francamente, si sia azzardato un po' troppo. Dopo il capolavoro di Genoa - Milan auspicai che non si smontasse il giocattolo, ma, ancora una volta, i miei sono rimasti sogni. E' vero, ci sono ancora i "craque" Perin e Perotti, peraltro destinati a una breve militanza in rossoblù (soprattutto l'argentino); ci sono ancora Kucka, quel Bertolacci che è ormai un punto fermo, la rivelazione Falque, un Lestienne su cui vale la pena insistere, ragazzini che hanno già fatto intravedere le loro doti come Izzo e Mandragora; e si spera in un sollecito rientro di Marchese e Costa, a questo punto divenuti fondamentali nell'economia del gioco di Gasperson. Però, ecco, mi attendevo una maggiore stabilità. Dall'esterno, per chi come me non ha la possibilità di ricevere "rumors" dallo spogliatoio e dalle stanze della dirigenza, la sensazione era che la squadra avesse raggiunto una quadratura tecnica, tattica e psicologica in virtù della quale non erano assolutamente necessarie rivoluzioni; e non può certo giustificarle la crisi di risultati dopo Genoa - Roma, della quale ho ampiamente parlato, causata essenzialmente da tre fattori: l'assenza di "Don Diego", una generale (ma non netta) flessione di rendimento dopo una prima parte di stagione "monstre", e l'inaccettabile sequenza di strafalcioni arbitrali da... radiazione dall'albo dei fischietti. 
MENO ITALIANITA' E PIU' INCOGNITE - Ripeto, non voglio fare il pessimista ad oltranza. In tre anni e mezzo di blog, ho criticato il Genoa quando era da criticare, l'ho sostenuto e lodato quando ha mostrato, a parer mio, di meritarselo. Però è un fatto che si siano messe da parte sicurezze acquisite sposando incognite assolute. E, particolare che personalmente non trascuro mai, il Genoa ha annacquato quella sua italianità che ne aveva contraddistinto l'operato estivo, rivolgendosi anch'esso con decisione al mercato straniero laddove poteva diventare, assieme al Sassuolo e a pochi altri club, un portabandiera della valorizzazione del "prodotto interno". Con ciò, non voglio dire che Borriello non possa fare, nel girone di ritorno, anche più gol di Matri, avendo al fianco satanassi come i citati Perotti, Falque e Lestienne, né che un Laxalt non possa emergere o che un Tambè non si mostri l'ennesimo frutto azzeccato dello scouting rossoblù. Ma chi, al momento, parla di Genoa "non indebolito", perlomeno sulla carta, è lontano dalla realtà. 

6 commenti:

  1. Neanche a me è piaciuto il mercato genoano in questa sessione.
    Dopo la partenza di Pinilla, che ci può stare perché era oggettivamente una riserva, non si poteva pensare ad una cessione anche di Matri. Smontare l'attacco in questo modo, a stagione in corso, indipendentemente dagli acquisti, non fa bene alla squadra.
    Sinceramente mi soprende anche la partenza di Antonelli, era un punto fermo ed è un signor giocatore. Come esterno in un 3-4-3 penso sia tra i più validi in Italia, se non il migliore.
    La partenza di Sturaro è ovviamente legata alla volontà della Juve di portare a casa un giocatore su cui aveva già messo le mani, e con una società così c'è ben poco da contrattare credo.
    Da non tifoso genoano posso dire che comunque dispiace vedere una società con un ottimo potenziale smantellare (parzialmente) a stagione in corso per incassare qualcosa (non so neanche quanto)

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  2. Non so quanto si sia potuto incassare, e credo che Antonelli potesse essere tranquillamente trattenuto con un minimo di buona volontà da ambo le parti. Operazione Matri inconcepibile, anche da parte della Juve. Boh, aggrappiamoci a Tambè e Bergdich e confidiamo nell'ennesima resurrezione di Borriello. Che tristezza, però.

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  3. Dovrei stare zitto perchè le mie squadre, Hellas e Toro, hanno inteso il mercato invernale all'insegna dell'immobilismo, ma qualcosa sul Genoa la sento di condividere con un amico come te. Concordo con la tua analisi, penso che come interpreti il Genoa si sia indebolita, e francamente non comprendo le necessità di stravolgere così la squadra, dopo un buonissimo girone d'andata. Di Sturaro si sapeva e ormai si vociferava pure di Matri, ma che senso ha aver puntato solo pochi mesi fa su due attaccanti comunque validi, per poi venderli entrambi a metà stagione? Passi per l'incompatibilità di Matri e Pinilla ma rinunciare ad entrambi per prendere uno che, per carità, magari proprio al Genoa ha speso i suoi anni migliori, ma di fatto ormai è ai margini del grande calcio, visto che anche in Premier ha fatto delle comparsate. E poi è in forma? E' già pronto a sostenere da solo il peso dell'attacco? Niang ha avuto un buon approccio, magari in una squadra di medio cabotaggio potrebbe finalmente esprimersi al meglio ma ormai abbiamo capito che sarà abbastanza evanescente sotto porta e allora andrà a finire che sarà uno dei tanti esterni o giocatori offensivi da far ruotare. Mi spiace per Antonelli, eppure vedo commenti al veleno nei suoi confronti, che abbia litigato con qualcuno o rilasciato qualcosa di indesiderato? Mi pare strano che i tifosi gli abbiano voltato le spalle... E Antonini, che pareva un idolo sino all'anno scorso, maturato e leader anche in un ruolo inedito in difesa... e ora era a un passo dal Chievo?? Boh, ste strategie mi lasciano perplesso. Comunque resta il fatto che il potenziale c'è, che elementi come Rosi e Greco non erano pedine fisse e che un elemento potenzialmente valido come Lestienne può solo migliorare nel ritorno. Ci vuole fiducia, insomma :-)

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    1. Fiducia a scatola chiusa nel Genoa non ne metto più, soprattutto dopo certe operazioni di mercato. So quel che si è lasciato, cioè giocatori di buon rendimento e, ripeto, un potenziale di 15 gol ora andato in fumo, non so quel che si è trovato. O meglio, temo di saperlo ma mi sforzo di essere ottimista e spero di venire smentito. Su Antonini non so che dire, Antonelli era il capitano, stimato da allenatore, gruppo e tifosi: ha fatto una scelta rispettabile ma discutibile, qui aveva trovato la dimensione ideale, è un affare che non cambierà la sua carriera, visto il Milan attuale, né cambierà le sorti finanziarie del Genoa. Se ne è andato in modo infelice, con le dichiarazioni sul Milan "casa sua", e questo in molti non gliel'hanno perdonato, ma da qui a derubricarlo a inutile brocco ce ne corre.

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  4. www.pianetasamp.blogspot.com

    Il feeling tra Gasperini e Borriello è cosa arcinota, probabile che con Pinilla si sia voluto monetizzare mentre Matri se non sbaglio era in prestito secco dal Milan e quindi, a questo punto, perchè non far ritornare il centravanti che tanto bene ha fatto in passato con la casacca rossoblù?
    Mi rendo conto che sono scelte per noi tifosi difficilmente comprensibili, si lascia il certo per l'incerto, ma dietro le quinte ci sono tanti di quei rigiri che neanche ci immaginiamo...
    L'ago della bilancia sarà quindi il neo animatore del Mako ( perdonami la battuta, non ho resistito:-) ): se sarà motivato credo che potrete ricalcare tutto sommato il brillante girone d'andata con un Lestienne che mi pare in rampa di lancio e occhio a Pavoletti, tu l'hai definito mestierante io invece sono curiosissimo di vedere all'opera questo attaccante nella massima serie dopo che in B è sembrato davvero di un'altra categoria, sempre che gliene venga data la possibilità...ciao!

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    1. Su Pavoletti hai ragione, forse son stato un po' precipitoso, fatto sta che a Genova se ne parla dall'estate scorsa quasi fosse un Messia, ma insomma... Poi, felice di essere smentito. Su Borriello, onestamente, non so quante partite giocherà effettivamente, se ne farà una dozzina sarà grasso che cola. Su Matri, continuo a non vedere ragioni tecniche valide al 100 per 100 per la sua partenza: prestito sì, ma sette gol nell'andata e un auspicabile rientro a breve giro di posta dall'infortunio (altrimenti la Juve non l'avrebbe preso), e del resto anche Borriello, per altri motivi, ha un'autonomia limitata.

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