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sabato 28 febbraio 2015

L'ASSURDITA' DEL CASO PARMA E LE FALSE ILLUSIONI DEL GIOVEDI' EUROPEO. CALCIO ITALIANO SEMPRE PIU' IN BASSO

                                          Lucarelli, capitano di un Parma in sfacelo

La tentazione di inneggiare alla rinascita del calcio italiano è stata forte, dopo un giovedì europeo  davvero "d'altri tempi", anche per la singolare concentrazione in un'unica giornata di tanti impegni internazionali dei nostri club, evento ormai rarissimo. Certo, solo di sedicesimi di finale di Europa League (ripeto, sedicesimi di finale) si trattava, ma è innegabile che la Fiorentina abbia prevalso con merito su un Tottenham ricco e qualitativo, e che Roma e Torino abbiano sconfitto, oltre ad avversari in assoluto non irresistibili, colossali insidie ambientali: discorso valido soprattutto per i granata, perché se è vero che Bilbao ultimamente non è più una roccaforte inviolabile, per una realtà media nostrana imporsi da quelle parti, e con tale autorevolezza, è comunque impresa di assoluto rilievo. 
CREDIBILITA' COMPROMESSA - Insomma, tentazione di urlare al vento "siamo tornati", si diceva prima. Un urlo che però è stato ricacciato in gola dalle puntuali miserie interne del nostro calcio, mirabilmente sintetizzate dal delirante caso Parma. Nel quale troppe cose non quadrano, ma una certezza c'è: la regolarità del campionato, quella che la Figc dice di voler tutelare ad ogni costo, è già andata a carte quarantotto da tempo. Il secondo rinvio consecutivo di un impegno dei ducali, la trasferta col Genoa dopo la gara interna con l'Udinese, è un vulnus terribile, che mina alla base la credibilità del nostro massimo campionato e, in definitiva, di tutto il carrozzone, peraltro già ampiamente precipitato nei valori internazionali a causa di una gestione tecnico - politico - finanziaria deficitaria da almeno un decennio. 
QUALE SOLIDARIETA'? - Perché è così necessario aspettare lo sviluppo degli eventi? Ma soprattutto, anche alla luce del'esito negativo dell'incontro di ieri fra il sindaco Pizzarrotti e l'attuale patron Manenti, cosa credono possa accadere, Tavecchio e compagnia, di qui a pochi giorni, a poche settimane? E ancora: perché mai dovrebbe esserci solidarietà da parte delle altre società di A, nel farsi carico delle spese necessarie affinché il Parma possa concludere il torneo? Chi è causa del suo mal pianga se stesso... Il sodalizio gialloblù deve provare a salvarsi da solo, trovando un acquirente credibile che ne eviti l'imminente fallimento, coprendone i debiti e rimettendolo in carreggiata a tempo di record: i sostegni provenienti dall'esterno sarebbero solo un inutile allungamento di una inevitabile agonia. Il Parma è alla canna del gas, non ha nemmeno gli spiccioli, non ha l'acqua calda per le docce, perfino la panchina di mister Donadoni è finita all'asta giudiziaria. 
E I REGOLAMENTI? - Fuori dai denti: a rendere irregolare il campionato in corso è la presenza stessa del Parma, mentre la sua esclusione, per quanto dolorosa, servirebbe a sanare una situazione che non ha, francamente, alcuna ragion d'essere. Prima di tutto sul piano giuridico, in quanto l'articolo 53 delle Norme organizzative interne FIGC afferma che "La società che rinuncia alla disputa di una gara di campionato o di altra manifestazione o fa rinunciare la propria squadra a proseguire nella disputa della stessa, laddove sia già in svolgimento, subisce la perdita della gara con il punteggio di 0-3". Dunque, di che cosa stiamo a parlare? Lo spostamento delle ultime due partite a data da destinarsi è, nel caso specifico, una evidente forzatura: una società che non è in grado di giocare una gara ha partita persa, punto e basta. E' palese come, nella fattispecie, non si sia in presenza di eventi quali calamità naturali o episodi luttuosi, di fronte ai quali il rinvio di un match risulta l'unica decisione plausibile, nonché eticamente corretta. 
La vicinanza ai calciatori del Parma da parte dei colleghi è certo cosa nobile, solo che poi ci sono i regolamenti... I vertici federali stanno navigando a vista, aggrappandosi a discutibili criteri morali. E' un atteggiamento attendista che verosimilmente non porterà da nessuna parte, e nasconde la cattiva coscienza di un'organizzazione calcistica che non è stata in grado di chiudere la stalla prima che i buoi scappassero: perché, ad esempio, annunciare solo ora, pomposamente, che "Il consiglio federale ha dettato linee guida che prevedono grosse restrizioni e responsabilità per chi compra un club di A. Non si potrà più acquistare una società per 1 euro"? 
CAMPIONATO FALSATO - Vogliono salvaguardare la regolarità del campionato tenendo in corsa fino all'ultimo Lucarelli e compagni? Ma suvvia... La regolarità del torneo è stata compromessa nel momento in cui, incomprensibilmente, è stato consentito al club (all'epoca di Ghirardi) di iscriversi: viene difficile credere che una situazione finanziaria così devastante possa essere maturata solo da settembre in poi... Questa Serie A può ritrovare un minimo di dignità solamente mettendo alla porta il Parma. Mai successo dall'inizio del girone unico (1929) a oggi? E cosa vuol dire? Sono ben altre le macchie sulla dignità storica di un calcio, quello tricolore, che una volta era una cosa seria. 
Un simile gesto, per quanto doloroso e in certo senso crudele, sarebbe invece un atto di serietà, di morigeratezza, di rispetto delle regole. Così invece si crea un tipico precedente all'italiana, che, in presenza di analoghi eventi futuri (sempre più probabili, vista la precarietà assoluta del nostro football) porterebbe a distinguo ed eccezioni, invece che a provvedimenti radicali. E, visto che i governanti del nostro calcio sono assisi sulle loro poltrone anche per studiare soluzioni intelligenti in casi di emergenza, penso che pure il problema legato ai risultati già ottenuti dal Parma, e a quelli delle partite che non giocherebbe, sia facilmente risolvibile. Ancora il regolamento FIGC dice: "Qualora una società si ritiri dal Campionato o da altra manifestazione ufficiale o ne venga esclusa per qualsiasi ragione durante il girone di ritorno, tutte le gare ancora da disputare saranno considerate perdute con il punteggio di 0-3". Facile, con buona pace di tutti: riguardo alle partite precedenti, ci si rivolga a chi ha consentito ai ducali di prender parte a questo torneo. Insomma, altro che rinascita del calcio tricolore... 

2 commenti:

  1. Giusto, giustissimo. Il calcio italiano ci rimette sempre di più in termini di appeal e credibilità. Sul da farsi in caso di squalifica del Parma: mi sembra un argomento molto piccante. Sicuramente concordo sul fatto che il campionato è già falsato così com'è (e quindi la compromissione dell'immagine di cui sopra), penso alle squadre che hanno dovuto preparare per una settimana sfide che magari le dirette concorrenti non giocheranno: follia.

    Nutro, un po' più di te credo, speranze nelle italiane in Europa. Non tanto sul possibile ritorno di lungo periodo, quanto per la questione ranking di questa stagione. Ad oggi solo la Spagna ci supera (per i punti stagionali) e se dovessero trionfare Inter e Juventus (su wolfsburg e Borussia) sarebbe davvero un bel colpaccio. Poi da qui a dire che ritorneremo a breve ai fasti di un tempo c'è un abisso

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    1. La stagione di Europa League pare ben avviata, è una situazione da sfruttare, non sono così pessimista anche se è palese che i giochi veri debbano ancora iniziare, però le avversarie superate in questo turno erano quasi tutte di valore. Sarebbe bello se fosse proprio l'unica squadra con un'anima davvero italiana, il Torino, ad arrivare fino in fondo, ma qui entriamo nel campo dei sogni impossibili, ritengo. In ogni caso muovere per benino il ranking è fondamentale, dopo anni di colpevole latitanza dei nostri club.

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